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A San Francisco e a Parigi: in viaggio con Gae Aulenti
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A San Francisco e a Parigi: in viaggio con Gae Aulenti

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Non si può fare la stessa cosa a San Francisco o a Parigi. Quel che conta è il contesto fisico e concettuale, per questo mi serve un lavoro analitico molto attento, prima di progettare.
Gae Aulenti

La mostra su Gae Aulenti organizzata da Nina Artioli, nipote dell’architetto, negli spazi della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino ha un luogo di partenza ben preciso – la casa studio di Milano progettata nel 1974 – ma ha infinite mete, proprio come la vita di Gae Aulenti, proprio come il suo pensiero: viaggiare, conoscere, tenere gli occhi e la mente ben aperti e creare opere consapevoli dell’ambiente culturale e architettonico locale.

UNA MOSTRA PERSONALE, QUASI PRIVATA

La citazione iniziale non è solo una frase a effetto: riassume uno dei punti chiave del pensiero e del lavoro di Gae Aulenti (1927-2012). Ed è questa la storia che tenta di raccontare la mostra, un’esposizione personale, quasi privata, dedicata all’artista e all’intellettuale più che alle sue opere o al suo ruolo di progettista. 

Anche il luogo, la Pinacoteca di via Nizza a Torino, evoca la storia professionale e il legame d’amicizia con Gianni e Marella Agnelli, a partire dalla loro casa milanese di Brera fino al restauro di Palazzo Grassi a Venezia.

Tavolino con ruote quadrato
Set di posate Aulenti Flatware
Tavolino con ruote quadrato

DA PIAZZA CADORNA AL BOSFORO, PASSANDO PER TOKYO

La carriera di Gae Aulenti è parte integrante della storia del XX secolo: scenografa per Luca Ronconi a Prato e direttrice artistica di FontanaArte a Milano ma anche fautrice della trasformazione della stazione d’Orsay di Parigi in museo, responsabile del restauro di Palazzo Grassi a Venezia e dell’inserimento della scultura Ago, Filo e Nodo in piazzale Cadorna a Milano, oltre a essere stata progettista del Museo di Arte Catalana a Barcellona, del Museo di Arte Contemporanea a Istanbul e dell’Istituto Italiano di Cultura e Cancelleria dell’Ambasciata Italiana a Tokyo.

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Una vita del secondo Novecento, capace di abbattere qualsiasi confine.

L’INDIPENDENTISMO CATALANO E IL PRESIDENTE FRANCESE

Proprio i musei di Barcellona e Parigi sono due opere che, anche nelle parole di Gae Aulenti, illuminano un pezzo di storia del secolo scorso. Il museo di Barcellona racconta una storia culturale e politica tipica del secondo Novecento, la storia del riconoscimento istituzionale dell’identità catalana. 

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Decisero di fare il Museo dell'arte catalana ma non avevano i soldi. Ci abbiamo messo 18 anni, dal 1985, cambiando sindaci e amministrazioni politiche, ma si continuò come nulla fosse.
Gae Aulenti

La trasformazione della Gare d'Orsay, invece, fu un lavoro intenso e ricco di pressioni: era il simbolo di un’epoca di grandi trasformazioni sociali, culturali e urbane. Durante il cantiere, racconta l’architetto, anche il Presidente francese François Mitterrand veniva in visita e esprimeva le proprie opinioni.

A lavoro finito, ci fu una divisione netta tra chi lo apprezzava e chi no. È l'ideale. Quando tutti sono d'accordo c'è qualcosa che non funziona.

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