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La cultura delle 999 città: storie della storia del design italiano
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La cultura delle 999 città: storie della storia del design italiano

Fu una delle settimane più memorabili per il design italiano. Irripetibile, sicuramente. Fine giugno, anno 1989, Aspen, Colorado, USA. Invitati dai curatori Paolo Viti e Bill Lacy, siedono tra le platee e i palchi dei padiglioni all’aperto delle International Design Conference in Aspen (IDCA) Gae Aulenti, Ettore Sottsass, Italo Lupi, Mario Bellini, Alberto Alessi, Bruno Danese, Andrea Branzi, Antonio Colombo, Aurelio Zanotta, Michele De Lucchi, Achille Castiglioni e una giovanissima Paola Antonelli.

Ognuno di loro interpreta più ruoli: relatore, esperto, artista, designer, curioso, appassionato e pubblico. Una settimana di incontri, manifestazioni,chiacchierate, spiega agli americani e al mondo su quali principi si fonda il design italiano come ha scritto Antonio Macchi Cassia. Una settimana eccezionale: oggi basta digitare su Google uno qualsiasi di questi nomi per riscoprire una delle storie del design italiano, perdendosi in un vortice di creatività e imprenditoria. E, quella settimana, tutte quelle storie sedevano assieme.

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La cultura delle 999 città italiane

Erano passati otto anni da quando la stessa coppia di curatori aveva dato vita a un primo simposio sul design in Italia. Era stato un successo, ricordato dalle cronache di allora. Così, se si può dire, i due artefici e prodotti dell’universo industriale e culturale Olivetti si fanno prendere la mano, e pensano a qualcosa di più entusiasmante. Nessuna regola, solo mistero e creatività. 

Italo Lupi è l’art director incaricato di dare alla luce un piccolo e raro volume: The Italian Manifesto or: the Culture of the 999 Cities. Non è un titolo poetico privo di contenuto: la prima parte è una dichiarazione di intenti. La seconda rappresenta ancora oggi l’universo italiano del design (e forse l’universo italiano politico, economico, sociale…).

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Mancava una frase che modificasse e sottolineasse le nostre intenzioni, per fornire un quadro di ciò che nel design italiano è diverso rispetto ad altri tipi di progettazione e perché.
Paolo Viti e Bill Lacy
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La cultura delle 999 città, ovvero la capacità di creare opere diverse e di essere interdisciplinari, di dare espressione a forme d’arte e a personalità apparentemente inconciliabili, ma riconoscibilmente italiane. Il patrimonio di una diversità culturale – un tratto storico per l’Italia – che in quegli anni si trasmetteva come un virus nel mondo del design italiano. Una frase poetica, che nascondeva un discorso serio, senza per questo dimenticare l’ironia:

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E per coloro che sono letterali, offre la possibilità di un dibattito sulla questione se le città uniche in Italia sono realmente 999 o 989.
Paolo Viti e Bill Lacy
Achille Castiglioni e Paola AntonelliAchille Castiglioni e Paola Antonelli

La lezione di Achille Castiglioni

Qual è il ricordo più vivido di quella settimana che abbiamo oggi? Un video amatoriale, restaurato da Flos in occasione della seconda edizione del Milano Design Film Festival, di una chiacchierata di Achille Castiglioni, introdotta da Paola Antonelli (attuale curatrice del Dipartimento di Architettura e Design del MoMa di New York). Un piccolo pezzo della storia del design italiano che ancora trasmette l’entusiasmo contagioso che dovrebbe contraddistinguere qualsiasi atto creativo.

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