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Alvar Aalto

Nato a Kuortane (Finlandia) nel 1898, Alvar Aalto guadagna la fama di maestro dell'architettura moderna grazie al suo stile molto riconoscibile e al suo talento eccezionale. Lavora in stretta collaborazione con la moglie, Aino Aalto. Progetta auditorium, biblioteche, ospedali, musei e residenze private (ma non solo) in tutto il mondo. I suoi lavori sono esposti al New York Museum of Modern Art (MoMA) già negli anni Trenta. Aalto disegna inoltre oggetti la cui funzione iniziale era inserirsi negli edifici come decorazioni, ma che presto guadagnano completa autonomia estetica. L'oggetto più famoso disegnato da Aalto è il vaso Aalto, presentato per la prima volta nel 1937 all'Expo di Parigi.
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Alvar Aalto: genio finlandese

Hugo Alvar Henrik Aalto (3 febbraio 1898 - 11 maggio 1976) è stato un architetto e designer finlandese. Il suo lavoro include progetti architettonici, mobili, tessuti, stoviglie, sculture, quadri e molto altro. Per quanto Alvaar Aalto non si sia mai definito un artista e vedesse pittura e scultura come i rami di un albero il cui fusto è l’architettura, non si può non definire artista questo genio a tutto tondo. 

Alvar Aalto: dal classicismo nordico a modernismo razionale 

Gli inizi della carriera di Aalto coincidono con la rapida crescita e industrializzazione della Finlandia durante la prima metà del ventesimo secolo. I suoi primi clienti erano quindi degli industriali, tra cui la famiglia Ahlström-Gullichsen. La sua carriera, che va dagli anni Venti agli anni Settanta, riflette anche lo stile del tempo, passando dal classicismo nordico di inizio secolo a un modernismo più razionale e internazionale. Quello che lo accompagna sempre è il Gesamtkunstwerk - la creazione di un’opera a tutto tondo.

Alvar Aalto, insieme alla moglie Aino, non si limitava a progettare un edificio, si preoccupava anche del design degli interni, dei mobili, dell’illuminazione e dell’arredamento tutto, dalla tavola alla camera da letto. I suoi mobili nascono come parte integrante dell’architettura: «I miei arredi non nascono mai come progetti di design professionali. Quasi senza eccezioni, li ho sempre concepiti insieme a un progetto architettonico, come un insieme coeso». Il suo stile viene inserito nella corrente del design scandinavo moderno per via dei materiali utilizzati - soprattutto il legno - per la semplificazione del design e per la sua attitudine sperimentale, che gli valse diversi brevetti nel campo dei processi produttivi. 

Il primo progetto: la casa dei genitori

Il Museo Alvar Aalto, disegnato dal designer stesso, si trova nella sua città natale: Jyväskylä. Il padre, Johan Henrik Aalto, era finlandese, la madre Selma Matilda (nata Hackstedt) era di madrelingua svedese. Quando Aalto aveva cinque anni, la famiglia si trasferì prima a Alajärvi e poi a Jyväskylä. Studiò al liceo di Jyväskylä mentre prendeva lezioni private di disegno da un artista locale chiamato Jonas Heiska. Nel 1916 Alvar si iscrisse alla facoltà di architettura alla Helsinki University of Technology. Gli studi furono interrotti dalla guerra civile finlandese, alla quale prese parte anche Aalto nella White Army, combattendo anche nella celebre battaglia di Tampere. Finita la guerra, il giovane Aalto continuò gli studi, laureandosi nel 1921. 

Nel 1920, ancora studente, compì il primo viaggio all’estero: Gothenburg, dove lavorò per qualche tempo per l’architetto Arvid Bjerke. Il primo progetto architettonico indipendente di Aalto fu una casa per i genitori a Alajärvi. Nel 1923, a Jyväskylä, aprì uno studio sotto il nome 'Alvar Aalto, Architect and Monumental Artist'. Si dedicava anche al giornalismo scrivendo per il giornale Sisä-Suomi con lo pseudonimo Remus. 

Il matrimonio con Aino

Il 6 ottobre 1924 sposò Aino Marsio, la moglie con cui avrebbe firmato tanti progetti. La luna di miele fu il primo viaggio di Alvar Aalto in Italia - Aino ci era già stata per motivi di studio. Il viaggio in Italia avrebbe segnato l’architetto, nei cui lavori rimane traccia dell’influenza mediterranea. Nel 1927, dopo essere stato premiato per la progettazione della Southwest Finland Agricultural Cooperative, gli Aalto decisero di trasferire il proprio ufficio a Turku, una delle maggiori città finlandesi. La coppia era infatti in contatto con uno degli architetti più progressisti: Erik Bryggman, col quale i due collaboravano già da qualche tempo. Molti ritengono che Bryggman fu l’unico architetto che Alvar Aalto vide come suo pari. Gli Aalto, dato l’alto numero di commissioni dalla capitale, nel 1933 decisero di spostare il proprio studio ad Helsinki.

Il primo studio ad Helsinki era integrato con la casa. Dopo, i due decisero di aprire lo studio in un edificio diverso, ma comunque nel medesimo quartiere. Aino e Alvar Aalto ebbero due figli: Johanna e Hamilkar, nati rispettivamente nel 1925 e nel 1928. Aino morì di cancro nel 1949 e Alvar si risposò con una delle sue assistenti: Elissa Mäkiniemi, che guidò lo studio alla morte del marito nel 1976. Alvar Aalto è sepolto nel cimitero di Hietaniemi a Helsinki. Per rendergli omaggio, nel 1978 il Museum of Finnish Architecture organizzò a Helsinki una mostra dei suoi lavori più significativi.

Alvar Aalto il designer

Alvar Aalto è ricordato come uno dei maggiori architetti del ventesimo secolo (a lui è anche dedicata la Piazza Alvar Aalto nel quartiere di Porta Nuova a Milano), ma anche il suo lavoro come designer è stato molto significativo. L’architetto studiò con Josef Hoffmann e Wiener Werkstätte, lavorando per qualche tempo presso Eliel Saarinen. Tra gli anni Venti e gli anni Trenta, Alvar lavorò come designer a stretto contatto con la moglie Aino, che voleva curare nei dettagli il design di mobili e lampade per il sanatorio Paimio. Il sanatorio di Paimio (1928-33) era un progetto di impostazione razionalista ma con elementi di architettura organica, come la pianta libera che si snodava sul territorio e tendeva a dare energia al complesso; i vari padiglioni erano divisi a seconda della funzione. 

In questi anni nasce la sedia Paimio, disegnata per i malati di tubercolosi. La sedia era progettata come un singolo e sottile strato di compensato fissato tra due telai di legno di forma sinuosa, senza alcuna imbottitura per non favorire la proliferazione di germi. Oggi la sedia Paimio è diventata un oggetto cult: elastica, sorprendentemente confortevole e moderna nonostante il materiale utilizzato fosse il legno e non il metallo. Per Alvar Aalto il legno, d’altronde, era ‘un materiale profondamente umano, capace di ispirare le forme’.

Una carriera costellata di premi

Alvar Aalto ha ricevuto molti premi in vita e anche dopo la sua morte. Ha ricevuto la Prince Eugen Medal nel 1954, la Royal Gold Medal per l’architettura dal Royal Institute of British Architects nel 1957 e la Gold Medal dall’American Institute of Architects nel 1963. Fu eletto Foreign Honorary Member dalla American Academy of Arts and Sciences nel 1957. Membro della Academy of Finland, ne è stato presidente dal 1963 al 1968. Dal 1925 al 1956 è stato un membro del Congrès International d'Architecture Moderne. Nel 1960 ha ricevuto una laurea ad honorem dalla Norwegian University of Science and Technology (NTNU). Nel 1938 si esibì con una mostra al Moma di New York, per un periodo insegnò all’MIT e ad Harvard.

Alvar Aalto: lo stile

Aalto risentì dell’influenza dei due temi stilistici della tradizione nordica, ovvero il romanticismo nazionale o la sensibilità classica. Il suo lavoro spazia così dal classicismo nordico all’International Style Modernism fino a un modernismo più personale e sintetico. Anche grazie a questa evoluzione Alvar Aalto è diventato uno dei più importanti architetti moderni: pur partendo dal razionalismo architettonico ne ha superato lo schematismo formale, sia con l'impiego geniale di materiali naturali, sia con la ricerca di uno spazio architettonico fatto di linee e superfici ondulate, di piante aperte e di una stretta relazione tra edificio e ambiente. 

Aalto può essere considerato il massimo esponente europeo dell'architettura organica, anche se nei primi progetti degli anni Venti l’impronta del funzionalismo è ancora marcata, mentre si intravede già l’introduzione dei primi elementi di organicità. Mentre realizzava qualsiasi progetto, Aalto aveva la passione e la capacità di guardare a tutte le scale del confort e del benessere dell'uomo. L’attività di designer di Alvar Aalto spazia dalla progettazione di città intere al design di interni, dal mobilio al design di bicchieri (tuttora prodotti dal brand Iittala) alla pittura. In ogni campo Aalto fu davvero prolifico: si stima che il designer finlandese abbia disegnato oltre 500 palazzi, di cui almeno 300 furono effettivamente costruiti.

Il Padiglione della Finlandia all’Expo di Parigi

Forte fu l’influenza scandinava su Aalto, soprattutto per quanto riguarda il suo lavoro sul legno. Tuttavia, è da considerarsi un innovatore per i modi e le tecniche nuove con cui trattò il materiale ligneo. Alvar Aalto ottenne anche dei brevetti per le tecniche di lavorazione del legno che aveva inventato. Da segnalare il suo padiglione per l’Expo di Lapua e quello per l’Expo di Parigi. Col padiglione della Finlandia a Parigi voleva dare visibilità al paese non solo con quanto esposto all’interno ma anche con la costruzione stessa. L’edificio venne realizzato in legno e in particolare in abete rosso; furono costruiti dei sottili pilastri legati fra di loro e controventati (vennero chiamati degli operai finlandesi specializzati in questa tipologia di costruzione in legno); il padiglione si trovava in una zona verde e all'interno si trovavano immagini della cultura nazionale. Da ricordare anche il suo lavoro su Villa Mairea, con la quale voleva evocare l’atmosfera di una foresta naturale. 

Alvar Aalto negli Apple Store di tutto il mondo

L’arte di Aalto continua a diffondersi anche oggi. L’inconfondibile sedia Stool E60, prodotta da Artek, è la sedia utilizzata in tutti i Genius Bar degli Apple Store del mondo. Artek è il brand nato nel 1935 da Alvar e Aino Aalto, Maire Gullichsen e Nils-Gustav Hahl, raffinato storico dell’arte con un intuito eccezionale. Da allora Artek ha prodotto arredi, lampadari e accessori per la casa in collaborazione con i maestri del design nordico, quali gli Aalto in primis, insieme a Ilmari Tapiovaara, Eero Aarnio, Tapio Wirkkala e Yrjö Kukkapuro. La  filosofia dei fondatori: «Vendere arredi e promuovere una moderna cultura dell’abitare con mostre e altri strumenti a finalità educativa». La scelta del nome riassume in maniera perfetta il concetto, in sintonia con la massima che già predicava Walter Gropius: «arte e tecnologia – una nuova unità».