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Figlio d'arte (la madre pittrice, il padre fotografo) Ron Arad (Tel Aviv, 1951) frequenta a Gerusalemme l'Accademia d'Arte sino ai primi anni settanta. Nel 1974 si stabilisce a Londra, iscrivendosi ai corsi della sua più anticonvenzionale scuola, l'Architectural Association, sotto la guida di Peter Cool e Bernard Tschumi. Compagno di corso di Nigel Coates, Peter Wilson e Zaha Hadid, si avvicina al mondo dell'arte e della cultura, coltivando interessi che sempre più si spostano verso il design e l'applicazione antiretorica di una nuova estetica dei materiali. Nel 1981, con Dennis Groves e Caroline Thorman, fonda la One Off, agenzia creativa il cui fortunato esordio coincide con la produzione di una serie di mobili in tubo metallico. Sostenitore di una fresca idea di modernità, Ron Arad non ha fatto mai mistero di prediligere l'esplorazione delle infinite possibilità offerte dalla tecnologia e dall'estetica del nostro tempo a ogni forma di ripetitiva rimeditazione del passato. Come un artigiano-scultore che modella da solo i propri pezzi ritagliando lamiere d'acciaio, curvando gambe di legno e spingendo lastre di legno curvato oltre i normali limiti d'impiego, ha costruito l'immagine di un mondo vorticoso e leggero che si è espresso in una serie di mobili di aggressiva e sensuale bellezza, oltre che nella sistemazione di spazi insoliti come l'impegnativo disegno del futurista foyer dell'Opera di Tel Aviv (1989-1994), il ristorante Belgo a Londra (1994), le istallazioni per "L'Esprit du Nomade", Fondazione Cartier a Parigi (1994), l'imponente progetto Adidas Stadium a Parigi (1995-96), il Domus Totem per la Triennale di Milano(1997), l'eclusivo negozio di Yohji Yamamoto a Tokyo (2003), il Museo di design a Holon, Israele (2004). Dal 1994 interviene con lezioni nelle università e nelle scuole di design di tutto il mondo. In Italia collabora dagli anni 90 con diverse aziende leader nel mondo del design tra cui: Alessi, Artemide, Bonaldo, Cappellini, Cassina, Driade, Fiam, Kartell, Magis, Moroso.