La vita del pendolare è stancante – e questa è un’evidenza. Ma quando è possibile praticarla in modo ragionevole, sul lungo periodo può condurti a una strana forma di dipendenza. Il rischio maggiore, in realtà, è di subire la fatica del continuo spostamento: abbruttirsi, detto banalmente. Per questo lo stile conta: è una rivincita.
Londra, 1919 - photo credits: H.F. Davis / Tropical Press AgencyIl primo passo è stato riappropriarsi del nome, nella versione inglese, per legarlo a un nuovo immaginario. Ecco che il vecchio pendolare con la sua rassegnazione di riverbero fantozziano lascia il campo a un viaggiatore dall’atteggiamento proattivo. Che ha fatto una scelta: gli unici mezzi motorizzati che utilizzerà sono quelli pubblici. Treno, metro, aereo, vaporetto, autobus, bici, piedi. Niente auto, moto, motorino, navicella spaziale o yacht.
Per essere un buon commuter devi condividere fatica e attese: trasformare il pendolarismo in una scelta, portarla avanti con orgoglio. Una sana pedalata o due passi a piedi, qualche mezz’ora di lettura, un paio di cuffie e un computer su cui finire un lavoro o iniziarne uno nuovo: tutto il tempo perso è riciclato e diventa tempo guadagnato. Anche l’implacabile ritardo del tipico treno regionale italiano.
Qui in ufficio si contano almeno cinque commuters di buona esperienza, qualcuno nuovo e giovane e alcuni ex, anche qualcuno di lunga distanza. Ecco l’elenco di cosa non deve mai mancare nello zainetto del perfetto commuter - o dell’aspirante tale:
Londra - photo credits: Neil Hall / Reuters
Ha uno zaino ben fornito. Ma come distinguere un commuter da un qualsiasi altro viaggiatore? Intorno a lui regna il silenzio. Un saluto, un cenno a un altro assiduo percorritore della stessa tratta, ma appena il treno parte ognuno si dedica ai propri interessi: il dialogo è riservato alla banchina, all’inevitabile attesa ridotta al minimo dall’abitudine e dall’esperienza.
Londra, 1967 - photo credits: Fox PhotosC’è chi arriva in auto, chi lascia la bicicletta nel parcheggio della stazione più vicina a casa, chi la bici la piega in due e la porta con sé fino a destinazione, poi la riapre e via verso l’ufficio. Ogni grande metropoli ha il suo stile, ma puoi trovare i monopattini che sfrecciano tra le fermate della metro a Parigi come a Londra. Pedalare, invece, è più comune procedendo verso nord - anche se è un’idea contro intuitiva, se pensi al clima.
Una cosa senza dubbio accomuna tutti i commuter. È la meta preferita, la meta che per tutti conta e che per tutti è la stessa: casa. Ci vediamo stasera.
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