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Ultima occasione per visitare Nel segno di Manara, antologica dedicata a Milo Manara che si chiude domenica 21 gennaio.
Per accomiatarsi dall’eccezionale rassegna dedicata al celebre fumettista e per invitare il pubblico ad apprezzare le stanze di Palazzo Pallavici – fresco di un restauro che lo riporta ai fasti del XV secolo – è stato organizzato uno speciale brindisi di addio venerdì 19 gennaio. I posti sono limitati ed è necessario prenotare.
Prenota il tuo posto per un brindisi a Palazzo
Un’esposizione tra le più importanti mai realizzate sulla vasta e celebre produzione artistica del fumettista Milo Manara, curata da Claudio Curcio e promossa dal gruppo Pallavicini S.r.l in collaborazione con Napoli Comicon. Circa 130 opere divise in sette sezioni, che comprendono sia la sua produzione a fumetti, che il suo lavoro d’illustratore per la stampa, il cinema e la pubblicità.
Dalle tavole quasi mai viste di Un fascio di bombe fino all’assoluta anteprima delle tavole del secondo volume dedicato a Caravaggio, di prossima pubblicazione. Spazio anche ai primi importanti lavori: sono esposte le tavole da Il gioco e Il profumo dell’invisibile e le pagine dei fumetti nati dalla collaborazione con Hugo Pratt (El Gaucho, Estate indiana) e quelle de I Borgia, in collaborazione con Alejandro Jodorowsky.
Non mancano le tavole di Viaggio a Tulum e Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet, nate dalla collaborazione con Federico Fellini e, in via esclusiva, una serie di disegni autografati dal regista riminese, insieme a degli storyboard e delle indicazioni che Fellini mandava al giovane Manara come canovacci per le sue storie.
L’esposizione presenta anche alcuni dei lavori più datati, mai o raramente esposti al pubblico, come la serie d’illustrazioni ispirate ai testi di Shakespeare o le tavole realizzate per le celebrazioni del 250° anniversario della nascita di W. A. Mozart.
Un’altra sezione propone per la prima volta al pubblico italiano le recenti illustrazioni realizzate per il magazine francese LUI, con protagoniste alcune splendide attrici contemporanee e delle illustrazioni personali inedite prodotte per la famiglia.
Manara ha oggi quasi 73 anni e continua a disegnare. La sua matita, anziché ammorbidirsi e approssimarsi, si è fatta più dettagliata e certosina.
La sua ultima fatica datata 2017, la storia della tormentata vita del Caravaggio, si compone di tavole con impressionanti prospettive architettoniche che non sbagliano una fuga nemmeno nel minimo dettaglio. Quando poi Manara entra nell’atelier del pittore è capace di riprodurre con incredibile precisione le opere dell’artista: un gioco di quadri dentro quadri, prospettiva della prospettiva, china contro pennello.
Brigitte Bardot, invece, ha avuto modo di visionare il lavoro dedicatole da Manara e di approvarlo, firmarlo e sottoscriverlo. Una delle poche occasioni in cui la volubile B.B. abbia concesso il benestare a riproduzioni illustrate della propria figura.
Nella sala riservata alla mitica attrice si trovano anche i bozzetti e il prototipo – mai mostrati al pubblico prima d’ora – della fontana che il comune di Saint Tropez ha deciso di dedicarle e per la quale ha commissionato il progetto proprio a Manara.
Lo sapevi che Milo Manara si chiama in realtà Maurilio e che nasce a Luson, in Alto Adige, sebbene tutti lo considerino Veronese?
E che il famoso fumettista inizia la sua carriera come architetto, per poi dedicarsi alla pittura e abbandonarla, polemicamente, poco dopo? Il suo primo impiego da fumettista è sul finire degli anni sessanta a Milano, per storie erotico-poliziesche ispirate al famoso Diabolik.
Un posto meraviglioso ricco di storia e sede di pantagrueliche feste nobiliari per le qualisuonò anche Mozart.
Una curiosità anche su Palazzo Pallavicini: l’affresco con l’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo nelle vesti di Cibele, madre di tutti i popoli, dipinto tra il 1791 e il 1792 dal bolognese Pietro Fabbri. Un’opera che non ha eguali in Austria o nei territori dell’impero ma eccezionalmente custodita a Bologna.
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