La casa di un creativo la riconosci al primo sguardo, perché la vista è il suo senso prediletto.
È quello da cui si sente stimolato e trae ispirazione: quando legge gli ingredienti di un piatto, prima che immaginarsene il sapore prova a indovinare l'accostamento dei colori. È anche il senso che usa per comunicare: dando forma al suo lato creativo lo presenta al mondo, perché è convinto che i pensieri abbiano un impatto e le storie un valore.
Il creativo, infatti, è al tempo stesso un osservatore della realtà e un rielaboratore che lavora di immaginazione. Se ti sembra che stia sognando a occhi aperti, probabilmente sta solo unendo puntini che tu non riesci ancora a vedere.
Ecco perché casa sua è un work in progress: la prossima volta che ti inviterà a cena, la sala da pranzo potrebbe essere diventata il suo studio. Non ha paura di cambiare ciò che sembra stabilito, le convenzioni non sono una trappola, ma terreno fertile per le sue prossime idee.
Per questo il regalo perfetto è un oggetto che racconta una storia unica e che potrà sempre reinventarsi con lui.
Celebra il suo lato intuitivo e visionario con il designer creativo per eccellenza, Achille Castiglioni. Chi altri avrebbe potuto dare vita a una lampada partendo dal faro di un'auto e da una canna da pesca?
Proprio come faceva Duchamp, Achille e il fratello Pier Giacomo sono riusciti a materializzare una connessione, e ognuna delle parti della lampada Toio ne celebra la genialità ogni volta che si accende.
Quando si tratta di arte e design, le citazioni si trasformano sempre in omaggi. Come Achille Castiglioni ha fatto con la lampada Parentesi, dando forma a un progetto di Pio Manzù, così Konstantin Grcic ha visualizzato il futuro dell'illuminazione partendo da un oggetto già esistente.
Il dna della lampada Ok è frutto della perfetta concatenazione tra storia, tecnologia e visione: è un modo di guardare le cose da una prospettiva diversa – e illuminante.
Lampada da terra Toio di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, lampada a sospensione Ok di Konstantin Grcic.È la fase del processo creativo, quella che incarnano le lampade di Michael Anastassiades, continuamente ridefinibili nella loro relazione e perfettamente significanti anche da sole.
Al centro di una stanza, un segno grafico: potrebbe essere l'inizio di qualcosa, oppure un'espressione compiuta e indipendente. Infinite possibilità corrono lungo quel filo, alla fine del quale c'è una sfera oppure un cono: le String Lights di Michael Anastassiades sono un dialogo sottile e delicato, lasciato (in) sospeso.
Quasi impalpabili, come le idee prima che vengano afferrate: ogni elemento degli Arrangements è un segno visibile di un linguaggio nuovo, con cui creare una concatenazione di pensieri luminosi e scrivere una storia che non è ancora stata raccontata.
Lampada a sospensione String Light Sphere e lampadario Arrangements 2 di Michael Anastassiades.
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