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Cristina Celestino per Billiani
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7 Minuti

Cristina Celestino per Billiani

Una delle cose che ci interessa molto è l’identità dei brand che amiamo e che veicoliamo su LovetheSign. 

Ci chiediamo chi c’è dietro, come è nato quel marchio, chi ne ha gettate le basi.

Ci piace scoprire qualcosa di nascosto e continua a meravigliarci il fatto che, quasi sempre, ciò che rende interessante, solido e riconoscibile un marchio è l’aderenza a un modo di vedere il mondo, e quindi anche le cose. Una filosofia che affonda le radici nei caratteri e nella storia delle persone.

Uomini e donne che pulsano e vibrano dietro agli oggetti, come progettisti o come editori. 

E quasi sempre è una questione di danza, un ballo di coppia tra designer e committente

Incontriamo l'architetto e designer Cristina Celestino

Billiani da più di un secolo produce sedie in legno insieme ai più brillanti nomi del design italiano e internazionale. Buon disegno e capacità di lavorare il legno sono da sempre la cifra dei loro prodotti interamente realizzati all’interno di una filiera d’eccellenza, il “triangolo della sedia”, un territorio di piccoli laboratori specializzati dove la cultura del legno ha radici profonde. Nel 2019 la direzione artistica viene affidata a Cristina Celestino, architetto e designer milanese che per Billiani ha disegnato la nuovissima collezione di sedute Corolla.

Cristina CelestinoCristina Celestino

1. C’è un'esperienza precisa, legata alla tua storia personale, che ha fatto scattare la molla del design?

Non direi ci sia un'esperienza precisa che ha fatto scattare la molla del design, ma una naturale propensione ed una serie occasioni, opportunità e coincidenze che mi hanno aiutata a scoprire la mia strada, a partire dalla mia professoressa, Architetto, di Storia dell'Arte del Liceo fino al mio arrivo nella città di Milano nel 2010.

2. Cos’è per te il design?

 Il design è ricerca continua, curiosità, attenzione e ascolto. Non si inventa nulla di nuovo ma si sviluppano temi, idee e concetti che spesso erano stati affrontati nel passato e che entrano inesorabilmente nel presente. Come scriveva Nanda Vigo “Il futuro esiste nel passato ed entrambi fanno parte di tutto”.

3. A quali processi sei interessata quando progetti?

Sicuramente all'identità del cliente-committente, ai codici stilistici dell'Azienda, alle lavorazioni. Sono interessata ai materiali e ai processi che li trasformano.

5. In termini di arredamento che cosa rappresenta per te, in senso lato, il massimo lusso?

 Lo spazio, soprattutto quello esterno, ed il tempo. Il tempo per godersi gli spazi ed il tempo necessario per pensare e realizzare i pezzi. È un valore molto importante, non apprezzabile ad una prima lettura, ma che incide nel valore insito dei prodotti.

6.Cosa pensi possa fare il mondo del design per questa pandemia globale?

 Come tutti, anche nel nostro settore il tema delle priorità – di cosa è necessario veramente - diventa importante. Ora le priorità sono legate ai temi della sostenibilità, della mobilità e sono sempre temi globali.

La creatività deve sempre di più essere trasversale e la forma mentis dei creativi (e delle Aziende) è necessario sia sempre più aperta e meno settoriale, più sperimentale e meno legata a risultati subito tangibili, ma più a lungo termine.  

7. Qual è il tuo rapporto con l’incertezza, il caso, l’imprevisto?

 Spesso il l'incertezza genera disagio ma altre volte genera libertà creativa e rimescola le carte. Una ventata di freschezza in questo senso aiuterà un settore da tempo troppo immobile sotto alcuni punti di vista importanti per la comunità.

8.Quale aspetto di Billiani è più entusiasmante nel stimolare la tua visione di art direction?

 Sicuramente la storia dell'Azienda e il suo know-how rispetto al materiale legno, i prodotti che dagli spazi del contract si affacciano a quelli di casa.

 Il tema del “confine” inteso sia dal punto di vista sia geografico che concettuale, come arricchimento, è stato da sempre presente nel racconto di Billiani, a cavallo fra tradizione e sperimentazione 

La mia direzione artistica parte proprio da una riflessione sul senso di appartenenza, che trasforma il tema del confine da limite ad opportunità.

9. Corolla è una collezione di sedute che enuncia la poetica del fiore, le morbide imbottiture richiamano le rotondità dei petali e le gambe ricordano i loro pistilli. Lo sviluppo di un’idea spesso avviene attraverso percorsi nascosti, frutto di dialogo e confronti oppure attraverso processi personali e intimi. Qual’è il sentiero che ha condotto a Corolla? Quali sono le caratteristiche di maggior rilievo di questa collezione?

 La mie nuove collezioni per Billiani - Frisèe e Corolla- partono da un'accurata analisi della produzione e delle specificità dell’Azienda.

Entrambe giocano al confine tra prodotto contract ma con vocazione domestica, produzione industriale e di serie, in cui sono fondamentali e necessarie lavorazioni artigianali, e, a livello di concept, hanno ben presente la tradizione pur nel loro essere prodotti contemporanei.

La collezione Corolla parla di tutto questo attraverso una poltroncina rassicurante e familiare, che formalmente parte da una riflessione sui tratti morbidi di una illustre produzione italiana anni 30-40 per traghettare poi questi segni in una seduta contemporanea.

Ho voluto enfatizzare la capacità dell'Azienda di lavorare da sempre il legno, ben presente nella base e nelle gambe tornite, e anche la morbidezza e le rotondità di un prodotto imbottito comodo e accogliente.

Il volume enfatizza un'estetica più legata alla femminilità e alla leggerezza formale (le collezioni Billiani avevano in passato enfatizzato altri aspetti più maschili, legati alla solidità).

L'involucro esterno è una sorta di vestito haute couture con leggera bombatura a uovo, eleganti cuciture rovesce nello schienale, che racchiude i cuscini di seduta e schienale.

I tessuti materici e bouclè della nuova selezione, così come la possibilità di giocare a contrasto con i tessuti di rivestimento dei cuscini interni, enfatizzano l'attitudine sartoriale di questa collezione.

La collezione è stata declinata in poltroncina, lounge, bergere e divanetto.

10. Di cosa non potrebbe fare a meno la tua casa?

 Di mia figlia: gli spazi e i prodotti prendono vita solo grazie alle presenze e alle esperienze di chi li abita.

 

11. Quanto influiscono le mode nei tuoi progetti?

 Cosa si intende per mode? Se per mode si intendono le progettualità che sono nell'aria, i temi contemporanei che gli eventi suscitano, le riflessioni su diversi settori che convogliano l'attualità in progettualità, si, le mode influiscono nei miei progetti.

12. Quale pensiero per il pianeta è presente nella tua progettualità?

La progettuale deve essere pensata, dare vita a prodotti ed interni ben fatti, che regalino bellezza, che celebrino l'artigianato, i distretti e i materiali. La sostenibilità è un ragionamento ampio che coinvolge designer e aziende, filiera produttiva e materiali, a partire da progetti che sempre di più dovranno confrontarsi con un mercato globale giustamente selettivo.

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