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Forchette

Da frutta, da pesce, da carne e da dolce: c'è una forchetta per ogni portata. L'impugnatura e i rebbi sono studiati con precisione per ogni utilizzo, senza trascurare mai il lato estetico. La cura del designer diventa la cura del padrone di casa che non lascia niente al caso. Scopri la nostra selezione e decidi quale racconta meglio il tuo stile a tavola.
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Forchette 

Tra gli articoli cucina, le forchette sono indubbiamente tra i più importanti. Non mancano mai su nessuna tavola e sono indispensabili per consumare diversi tipi di pasti. Esistono tantissime storie e altrettante leggende sulla nascita di questo strumento ma, in realtà, non si ha nessuna certezza in merito. 
Quel che però è certo è che le forchette rappresentano uno dei simboli delle nostre tavole, elemento di civiltà e di evoluzione della specie, che seppure negli anni hanno subito piccole modifiche non hanno mai cambiato la loro struttura di base.
Fin da bambini ci viene insegnato che la buona educazione impone l'utilizzo delle forchette a tavola, che è obbligatorio usarle per mangiare qualsiasi cibo abbia bisogno di essere infilzato e che devono necessariamente essere impiegate al posto delle mani. 
E' un retaggio culturale che ci accompagna ormai da generazioni, da secoli, e può senz'altro essere considerata come una conquista di civiltà che ci differenzia dagli animali, ma siamo davvero sicuri di sapere tutto sulle forchette? Non tutti sanno, infatti, che di questi articoli cucina ne esistono tantissime tipologie, ciascuna dedicata a un particolare utilizzo: siamo abituati a utilizzarne una per tutto e quando ci troviamo a partecipare a eventi di un certo livello, le difficoltà su quale forchetta utilizzare di volta in volta sono comuni a molti di noi. Lo studio del galateo, ormai, non è più consuetudine se non in particolari ambienti ma sapere come comportarsi quando ci si trova in tavola diverse tipologie di forchette e di posate dovrebbe essere alla base dell'insegnamento di base di ciascuno di noi.
Inoltre, sempre secondo il galateo, la forchetta andrebbe impugnata in un modo ben preciso: nessuno ci fa più caso e preferisce l'impugnatura più comoda e consona ma ci sarebbe da effettuare uno studio approfondito su questo aspetto, per certi versi importante e sottovalutato. 
Un oggetto così comune per la quotidianità ha tantissime sfaccettature sconosciute ed è incredibile pensare che nonostante ciascuno di noi abbia a che fare con una forchetta almeno due volte al giorno, ci siano così tanti aspetto sconosciuti di questo articolo da cucina, presente in tutte le case del mondo come forse pochi altri oggetti.


Storia della forchetta

Non esistono date certe, eventi sicuri, a cui si possa ricondurre la nascita o l'invenzione di uno degli articoli cucina più comuni. Ci sono tantissime leggende legate a questo strumento, alcune con basi fondate e alcune che invece sono semplicemente il frutto della fantasia popolare.
Quel che è certo, però, è che in Europa la forchetta non è sempre esistita, anzi, si può dire che la sua invenzione possa essere considerata piuttosto recente in relazione ai tempi di evoluzione della civiltà perché fino all'anno Mille, di lei, non c'è traccia in nessun documento. Sappiamo che gli antichi romani usavano mangiare tutto con le mani, è testimoniato dagli affreschi e dalle testimonianze che ci sono giunte grazie agli artisti e agli scrittori: le dita venivano lavate dopo ogni portata e esisteva nessun tipo di supporto per consumare il cibo, se non i piatti e i bicchieri.

La prima volta che un oggetto simile a una forchetta è comparso nei documenti risale al lontano 1004, in Italia. Pare che nella Venezia bizantina di quegli anni, una nobildonna molto conosciuta in città per essere andata in sposa al figlio del doge veneziano, avesse iniziato a utilizzare uno strumento per consumare i suoi pasti. Maria Agiropulina, questo il suo nome, non amava sporcarsi le mani mentre mangiava e quindi chiese la realizzazione di uno strumento che la aiutasse a consumare il cibo: la forchetta, o l'attrezzo rudimentale da cui deriva, era un'assoluta novità e non veniva vista di buon occhio dal popolo, che la considerava una stranezza, così come accade con tutte le innovazioni. Veniva chiamata la genial posata ed ebbe qualche difficoltà a diffondersi soprattutto dopo il famoso scisma d'Oriente, quando a causa dei dissapori religiosi le usanze bizantine non erano più considerate semplicemente anomale o bizzarre ma addirittura disprezzabili, da evitare assolutamente nel buon nome del decoro e della tradizione. 

Questo evento storico è stato determinante nella diffusione di questo strumento, perché se il cucchiaio esiste fin dai tempi dell'antico Egitto e il coltello da ancora prima, la forchetta veniva considerata un articolo di cui poter fare facilmente a meno e così è stato fino a poco più di un secolo fa. E' sufficiente pensare alla situazione rurale dell'Italia del primo Novecento, quando le forchette erano destinate esclusivamente al capo famiglia, la persona più importante del nucleo domestico: la donna ha continuato a mangiare con le mani per secoli nelle classi più basse della società mentre tra i signorotti e i borghesi, o in generale tra le personalità importanti, la forchetta è una consuetudine radicata fin dal periodo rinascimentale. Ne è una prova la pala d'oro dell'Ultima Cena esposta a San Marco, a Venezia, dove la forchetta è sulla tavola solo ad uso di Gesù Cristo e di Pietro.
E' proprio nel periodo rinascimentale che la forchetta inizia a cambiare aspetto e ad avvicinarsi alla forma che tutt'oggi conosciamo: i rebbi di questi articoli cucina in questo periodo sono solo due ma iniziano a conformarsi come ottimi strumenti per infilzare le carni, andando a sostituire i coltelli in questa funzione che, gradualmente, perdono la punta nei modelli destinati alle tavole dei signori. 

Dal Seicento di ha l'intuizione di far diventare 3 i rebbi mentre, a Napoli, la città in cui questo strumento ha la maggiore diffusione grazie all'elevato consumo di spaghetti, i rebbi sono già 4 perché permettono di avvolgere con maggiore efficacia questa tipologia di pasta. Ed è proprio il consumo degli spaghetti ad aver agevolato la diffusione delle forchette che, infatti, nel nord del Paese sono arrivate diverso tempo rispetto al sud, proprio a causa di una tradizione meno radicata nel consumo di pasta.
Si può dire, quindi, che la forchetta come la conosciamo oggi sia nata in Italia nel 1600 e che da qui sia partita per conquistare il mondo: ancora una volta gli italiani sono stati precursori di una innovazione capace di rivoluzionare la società moderna. Così come in Italia nei secoli precedenti, anche nelle corti europee il suo arrivo non fu accolto con entusiasmo, perché la forchetta è stata inizialmente considerata come un inutile orpello della raffinatezza italica, non indispensabile e non funzionale. 
Ci sono voluti due secoli per abbattere completamente le reticenze culturali europee, perché la forchetta si è definitivamente imposta nel resto del continente solo a metà dell'Ottocento: fino ad allora c'erano ancora personaggi illustri, borghesi e nobili che preferivano consumare con le mani i loro pasti, piuttosto che cedere all'utilizo della genial posata.
Tutt'oggi, tuttavia, non è raro incontrare qualcuno che dimostra non poche difficoltà nel suo utilizzo per avvolgere gli spaghetti, frutto di una scarsa abitudine che, invece, in Italia viene acquisita fin dalla tenera età.


Forchetta: istruzioni per l'uso

In relazione alle metodologie d'uso, tra gli articoli cucina la forchetta è indubbiamente uno di quelli su cui sono state spese più parole. Si scomoda il galateo e le buone maniere ma ormai, sempre più spesso, è solo una questione di praticità. I bambini imparano fin da piccoli come si utilizza questo strumento e i genitori spendono gran parte del loro tempo durante le prime pappe per spiegare qual è il modo corretto di tenere in mano una forchetta, tuttavia, una volta acquisita la necessaria dimestichezza, i bambini adattano l'impugnatura sulla base del modo che trovano più comodo e si portano questa modalità fino all'età adulta. Tuttavia, se si seguissero alla lettera le indicazioni del galateo, sono pochissime le persone che impugnano la forchetta nel modo corretto e che sanno realmente come si deve tenere in mano.
La prima regola da seguire riguarda la mano di impugnatura: una volta che viene scelta la mano con cui tenere la forchetta all'inizio della portata non dovrebbe essere più modificata per rispetto degli altri commensali fino alla sua fine, solo con la portata successiva si può effettuare il cambio.

Inoltre, l'impugnatura corretta prevede che venga tenuta tra il pollice e l'indice della mano: molti di noi afferrano la forchetta con l'intera mano, chiusa quasi a pugno, ed è uno degli errori più gravi in base al galateo. L'indice, nella presa corretta, deve sfiorare lo slargo dove i rebbi si congiungono al manico ma non lo deve oltrepassare, in modo tale che le dita non entrino mai in contatto diretto con il cibo. 
La mano d'impugnatura può variare in base alla tipologia di portata che si ha davanti. In particolare, se si deve mangiare un piatto che richiede l'ausilio del coltello per essere tagliato, si utilizza la mano debole per impugnare la forchetta e quella forte per impugnare il coltello quindi, i mancini impugneranno la forchetta a destra e i destrimani impugneranno la forchetta a sinistra; in questo caso, le punte della forchetta devono essere rivolte rigorosamente verso il baso, perché sono indispensabili per fermare il cibo che si sta tagliando per infilzarlo e portarlo alla bocca. Diversamente, se non è previsto l'impiego del coltello, solitamente la forchetta va utilizzata con la mano forte e con le punte rivolte verso l'alto, perché in questo caso serve per raccogliere e non più per infilzare: basti pensare al risotto, che dev'essere mangiato rigorosamente con la forchetta visto che il galateo prevede l'impiego del cucchiaio esclusivamente per le minestre e per le zuppe.
Ma se queste sono le indicazioni di base su come tenere la forchetta durante i pasti, bisogna sapere in che modo questo articolo da cucina dev'essere posizionato a tavola per rispettare i dettami del galateo: esistono precise regole e precise indicazioni, soprattutto quando si organizzano pranzi o cene di un certo rango che richiedono il rispetto dell'etichetta per la solennità del momento o per l'importanza degli ospiti.
Tralasciando l'aspetto del materiale di realizzazione, visto che le forchette e i servizi d'argento sono ormai desueti in favore di un più pratico acciaio, ovviamente se di buona qualità, la regola di base dice che la forchetta dev'essere sempre posizionata alla sinistra del piatto, con rebbi rivolti verso l'alto. Questa è la norma che sta alla base di qualsiasi preparazione di tavola ma, quando le forchette da impiegare sono più di una, bisogna fare molta attenzione al loro ordine.

Infatti, un'antica regola dice che se il cerimoniale prevede la presenza in tavola di più di un piatto che richiede l'utilizzo della forchetta, accanto al piatto del commensale devono essere presenti tante posate quante sono le posate.
Vanno, quindi, disposte tutte insieme secondo una logica ben definita, che prevede che le forchette vengano posizionate alla sinistra del piatto dall'esterno verso l'interno nell'ordine con il quale devono essere utilizzate durante il pasto. Questo agevola l'utilizzo da parte del commensale e rende la tavola più ordinata e rigorosa. Le posate da dessert e da frutta, invece, devono essere posizionate tra il piatto e il primo bicchiere, con il manico rivolto verso destra in posizione orizzontale.


Tipologie di forchette

Ma quante tipologie di forchette esistono? Tra gli strumenti cucina, le forchette sono forse quelle più numerose: ciascun tipo corrisponde a una diversa pietanza e bisogna aver cura di rispettare gli abbinamenti.
Tralasciando per un momento le tipologie meno note e concentrandosi su quelle più utilizzate, le forchette possono distinguersi tra:

-forchetta da antipasto

- forchetta da carne
- forchetta da pasta
- forchetta da pesce
- forchetta da dessert

La forchetta da antipasto è costituita da tre rebbi piatti e larghi. Questa conformazione è indispensabile perché deve svolgere il duplice scopo di raccogliere e di infilzare, quindi deve agevolare entrambe le attività con la medesima efficacia. E' la posata che viene generalmente posta nella parte più esterna del piatto, perché si presume che sia la prima ad essere utilizzata durante il pasto.
La forchetta da carne è anch'essa composta da tre rebbi ma è di dimensioni più ampie rispetto a quella da antipasto. E' la tipologia più diffusa in Europa ed è solitamente la forchetta più grande che si incontra nella mise en place.
La forchetta da pasta è di dimensioni simili a quella da carne ma presenta quattro rebbi anziché tre quando il primo è un piatto di spaghetti: è diffusa principalmente in Italia, dove la cultura della pasta è molto forte e radicata mentre negli altri Paesi è consuetudine utilizzare la forchetta a 3 rebbi anche per i primi di pasta lunga, generalmente poco utilizzati.

La forchetta da pesce di distingue dalle altre perché di dimensioni più piccole. Anche in questo caso è composta da tre rebbi, di cui il centrale leggermente più corto dei due laterali. In alcuni casi le forchette da pesce presentano quattro rebbi ma è più raro, anche perché alcuni tipi di pesce (come il salmone) devono essere necessariamente mangiati con la forchetta a 3 punte.
La forchetta da dessert è la più piccola di tutte, più piccola ancora rispetto a quella da dessert ed è polivalente, perché il galateo ammette il suo utilizzo anche per i formaggi, la frutta e i crostacei. Si tratta di forchette che presentano tre soli rebbi, di dimensioni ridotte, in cui uno capita possa essere lievemente più affilato degli altri, in modo tale che agevoli il taglio di crostate e torte, per le quali non è previsto l'impiego del coltello. Inoltre, la forchetta da dessert e tutte le posate da frutta e da dessert, devono essere utilizzate per apparecchiare i posti destinati ai bambini di età inferiore ai 10 anni.


Oltre a queste forchette, ne esistono delle altre, molto meno diffuse ma non meno importanti:

- forchetta da lumaca
- forchetta da aragosta
- forchetta da ostriche
- forchetta da fonduta

La forchetta da lumaca è un particolare tipo di strumento che presenta solamente due rebbi corti, appuntiti e curvati, adatti per raccogliere la lumaca dall'interno del suo guscio.
La forchetta da aragosta, impiegata anche per l'astice ma da non utilizzare per i gamberi, è molto sottile e allungata, presenta due soli rebbi molto corti che formano un angolo di 90 gradi con l'impugnatura. E' molto rara da trovare nelle tavole ma se si organizza una cena elegante a base di aragosta è immancabile.
La forchetta per ostriche è altrettanto particolare e diversa dalle altre, perché i quattro rebbi si trovano alla fine di una sorta di cucchiaio, utile per raccogliere l'ostrica dopo che è stata infilzata con i rebbi. Per le ostriche si utilizza spesso la forchetta da pesce a tre rebbi ma sarebbe pià corretto impiegare sempre questa.
La forchetta da fonduta ha l'impugnatura molto lunga e termo-isolata a fronte di tre rebbi molto corti. Tuttavia, in questo caso è necessario fare u n doveroso distinguo per la fondue bourguignonne, pr la quale il galateo prevede l'impiego di una forchetta uguale nelle forme in cui, però, sono presenti solo due rebbi e non tre. 

Altre tipologie di forchette


Se queste sono le forchette che vengono impiegate per la mise en place, esistono altre tipologie di questi articoli da cucina che vengono solitamente impiegati per servire e nelle preparazioni.
Tutti conoscono il forchettone, ossia forchetta di grandi dimensioni che viene utilizzata solitamente per gli arrosti, sia in fase di preparazione sia per servire in tavola. Il forchettone è solitamente in acciaio inox ma può avere un manico in legno o in materiale plastico per agevolare l'impugnatura. Il forchettone in acciaio a due rebbi, solitamente curvi e lievemente divergenti, è impiegato per tenere fermi i pezzi di carne di grandi dimensioni mentre si procedere al taglio mentre il forchettone a tre rebbi paralleli è utilizzato per infilzare i pezzi di carne più piccola, solitamente per procedere con il servizio in tavola della portata.
Esistono anche i forchettoni di legno che, però, sono utilizzati quasi esclusivamente in Italia per la preparazione degli spaghetti. Inoltre, può anche essere utilizzata per girare le preparazioni nella pentola antiaderente, evitando il contatto tra l'alluminio e lo strato di rivestimento.