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Grazie al Bonus Mobili, chi ristruttura casa può detrarre fino al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto anche di icone e arredi di design.
50% di detrazione. Non male, vero?
Ecco allora 8 semplici domande e qualche consiglio stilati dalla nostra redazione per capire il Bonus Mobili 2018.
Possono richiedere la detrazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di arredi di design tutti coloro che ristrutturano o hanno ristrutturato la propria casa iniziando i lavori dal 1 gennaio 2017 in poi, quindi anche chi li inizierà nel corso del 2018. Sono accettate le spese effettuate dopo l’inizio dei lavori e prima del 31 dicembre 2018.
Hanno diritto a richiedere il bonus non solo i proprietari di unità immobiliari destinati alla residenza, ma anche i detentori ufficiali dell’abitazione: è il caso degli affittuari o degli usufruttuari che sosterranno le spese per arredi ed elettrodomestici.
Sì. Si tratta di una detrazione dell’imposta lorda Irpef del 50% con un tetto di 10.000 euro. La proroga ha confermato anche l’orizzonte fiscale di 10 anni per spalmare la detrazione. Attenzione però: nella soglia dei 10.000 euro sono comprese sia le spese per l’acquisto dei mobili sia quelle per i grandi elettrodomestici. È interessante notare, tuttavia, che il limite si calcola sulla base delle unità immobiliari ristrutturate.
Rientrano nelle detrazioni previste gli arredi per la casa oggetto di ristrutturazione. Per fare un paio di esempi, oltre ai mobili per la cucina e agli arredi per il bagno — proprio questi ultimi sono in arrivo su LOVEThESIGN tra pochi giorni! — è possibile comprare e detrarre un set di sedie Kartell e un tavolo allungabile Bonaldo, le luci di Flos, una libreria Ptolomeo e un divano letto di Karup. Attenzione, la detrazione riguarda solo gli arredi, e solo quelli nuovi: non rientrano in questo tipo di agevolazione l’acquisto di pavimenti, porte, tende e di tutti i complementi e i mobili acquistati presso gli antiquari.
Se usufruisci del Bonus Mobili perché hai avviato o avvierai nel 2018 una ristrutturazione di un’abitazione, tieni conto che puoi collocare gli arredi acquistati anche in un ambiente differente rispetto a quello direttamente oggetto dei lavori edilizi.
Sì, e ti aiuta ad avere tutta la documentazione in ordine sul tuo computer. Infatti non è necessario pagare con bonifico speciale soggetto a ritenuta, ma è possibile utilizzare un bonifico bancario standard e, soprattutto, sono ammessi tutti gli acquisti effettuati con carta di credito o di debito.
Attenzione: non sono ammessi i pagamenti con assegni, contanti o carte prepagate.
Sì. Grazie alla proroga di tutte le condizioni del Bonus Mobili, anche le spese di trasporto rientrano a pieno titolo nelle possibili detrazioni e concorrono al calcolo del tetto dei 10.000 euro.
Anzitutto serve la certificazione della data di inizio lavori di ristrutturazione fornita dal Comune dietro presentazione di domanda. Quindi, per gli arredi, i documenti da conservare sono le semplici ricevute di addebito e le fatture, complete del numero e del tipo di prodotti acquistati. La data delle ricevute deve, chiaramente, essere posteriore a quella di inizio lavori.
Il Bonus Mobili è valido solo in caso di ristrutturazione, ma la richiesta di detrazioni per le ristrutturazioni è una procedura a parte, separata dalla richiesta del Bonus Mobili 2018.
Il Bonus Mobili 2018 è concesso a chi, dopo il 1 gennaio 2017, ha intrapreso dei lavori di manutenzione straordinaria, risanamento o restauro conservativo e ristrutturazione edilizia di singoli appartamenti.
Invece, per le parti comuni degli edifici residenziali, è possibile richiedere il Bonus Mobili 2018 per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento e restauro conservativo, e ristrutturazione edilizia.
La differenza tra unità immobiliari e parti comuni è importante: i lavori ordinari su un singolo appartamento non danno diritto al Bonus Mobili 2018. Per fare degli esempi, la tinteggiatura di pareti e soffitti, il rifacimento di intonaci interni, la sostituzione di pavimenti o di infissi non danno diritto al Bonus Mobili.
È consigliato valutare di caso in caso altre tipologie di lavori, come l’abbattimento delle barriere architettoniche che, per esempio, dovrebbe essere considerato a pieno titolo un intervento di ristrutturazione.
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