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3 coppie che ti faranno innamorare del design
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3 coppie che ti faranno innamorare del design

Una coppia è qualcosa di molto strano. È composta da due individui, eppure non è plurale. È una ma non nasce dalla fusione, bensì dalla compresenza. 

Una coppia è un nucleo: saldo, funzionale, operativo. Attorno al quale, quando riesce a essere ben bilanciato e irresistibilmente magnetico, può ruotare tutto il resto - compreso qualche fantastico progetto di design. 

Kartell: Giulio e Anna Castelli Ferrieri

Una delle prime donne in Italia a laurearsi in Architettura e un ingegnere chimico, poi imprenditore, con il pallino per la plastica: è così che nasce Kartell. 

Un progetto d’amore, senz’altro: Giulio e Anna Castelli Ferrieri sono marito e moglie, oltre che collaboratori. Nel 1949, quando Giulio si laurea in Ingegneria chimica e Anna lavora già da tre anni nel proprio studio di Architettura a Milano, inizia anche la storia di Kartell, un’azienda tutta dedicata alla produzione di oggetti in plastica per la casa. 

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Innovazione pura, quasi visionaria, e in netto anticipo sugli anni Sessanta.

Il battesimo di questa collaborazione arriva qualche anno dopo, nel 1967, niente meno che al Salone del Mobile di Milano. È qui che vengono presentati al mondo del design i Componibili di Kartell, firmati da Anna, destinati a rivoluzionare il concetto del mobile a cassetti e ad approdare nelle case e nei musei di tutto il mondo.

La storia di Anna e Giulio è quella di una coppia di creativi e professionisti perfettamente radicata nel secondo Novecento italiano e le sue trasformazioni culturali. Lui è stato tra i fondatori dell’Associazione per il Disegno Industriale, oltre che presidente di Kartell fino alla sua morte, avvenuta nel 2006, a pochi mesi di distanza da quella di Anna, architetto, professoressa del Politecnico e, brevemente, anche presidente dell’ADI. 

Anna e Giulio Castelli con i Componibili di KartellAnna e Giulio Castelli con i Componibili di Kartell

Mobile contenitore 2 Elementi Componibile metallizzato
Mobile contenitore 3 Elementi Componibile metallizzato
Mobile contenitore 2 Elementi Componibile - Silver - Second Chance

Studio Job: Job Smeets e Nynke Tynagel

A farti innamorare di Studio Job basterebbero due cose: il fatto che Job Smeets e Nynke Tynagel si definiscano soulmates (anime gemelle) e il loro incredibile stile anni Settanta. Poi, per fortuna, ci sono anche i loro sfacciati e coloratissimi progetti di design a consolidare questa passione. 

Nato nel 2000, Studio Job è l’unione di menti quasi troppo creative, entrambe uscite dalla fucina della Design Academy di Eindhoven. I due hanno trovato la formula segreta per bilanciarsi perfettamente, in modo da stravolgere il mondo del design in tutta armonia, disegnando pezzi per Bulgari, Qeeboo, Seletti, Rizzoli e L’Oreal. 

La loro linea editoriale, in effetti, è tanto chiassosa ed eclettica quanto sorprendentemente coerente. E apprezzatissima, al ritmo di due-tre premi l’anno: i loro oggetti sono esposti in più di dieci musei in tutto il mondo. Successo culminato nel 2016 con una personale al MoMA di New York, intitolata Studio Job MAD HOUSE

E anche se da poco Job e Nynke non sono più compagni di vita, l’equilibrio creativo e professionale che hanno raggiunto e mantenuto nel tempo con Studio Job è un esempio lampante di come 

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Ogni parte sia importante per la creazione dell’insieme - anche quando si tratta di un’opera d’arte.
Nynke Tynagel
Job Smeets e Nynke TynagelJob Smeets e Nynke Tynagel
Poltroncina Industry collection
Sedia Industry collection
Tavolo Industry collection Diam. 70 cm
Sgabello per esterni Mexico
Portaombrelli Killer
Lampada da terra Flash Led

Marta Laudani e Marco Romanelli

Due studi, uno a Roma e uno a Milano. Una collaborazione, che inizia alla fine degli anni Ottanta e che continua nel tempo, costellandosi di riconoscimenti, esibizioni, prodotti e volumi. 

Marta Laudani e Marco Romanelli: per un moderno continuo(2014)è il felice titolo dell’ultimo libro a loro dedicato - ma non solo. E quello di progettare per la modernità è davvero il metodo che la coppia ha deciso di applicare con costanza e, allo stesso tempo, è la vocazione - personale e professionale - a cui ha sempre risposto. 

Continuare a pensare, a ragionare, a interrogare e conseguentemente modificare il tiro di un percorso che spazia dai progetti di interni a quelli di product design, dalla partecipazione alla Biennale di Architettura di Venezia e alla Triennale di Milano fino ai lavori di exhibit design per musei internazionali. Collateralmente - e in modo complementare - Marta Laudani è stata professoressa alla facoltà di Architettura della Sapienza, mentre Marco Romanelli è stato redattore delle riviste di settore Domus e Abitare.

Il confronto a due è il più proficuo, perché inganna il sistema dello specchio e del doppio in un colpo solo, facendo entrare in gioco il tema dell’altro. E, quando l’altro comprende la direzione e fa di tutto perché lì si proceda, allora è passione: per il progetto più grande che comprende e giustifica tutti gli altri progetti. 

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Il nostro ruolo deve essere oggi più che mai quello di combattenti: mi dirai che le nostre armi sono solo estetiche, è vero, ma sono convinto che l’estetica possa trasformarsi in etica.
Marco Romanelli
Marco Romanelli e Marta LaudaniMarco Romanelli e Marta Laudani
Scrivania Leo
Tavolino Fairytales
Scrivania Leo wengè
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