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“Copriti, mi raccomando” dice sempre mia madre. Così, armata di sciarpa e berretto, mi infilo nelle viuzze di Gamla stan, la città vecchia di Stoccolma, e raggiungo il metrò che mi porterà alla Stockholm Furniture & Light Fair.
Ogni anno la fiera di Stoccolma si rivela la mia preferita – e so che è la preferita di tutti quelli che amano l’arredamento. Qui non esistono le decorazioni, non ci sono cactus né flamingos, qui ci sono solo divani, sedie, living e madie. Quanto amo le madie! Ma procediamo con ordine.
Non posso scrivere qual è la prima cosa che ho notato, come all’IMM Cologne, perché non posso dire di averne notato una sola entrando nel Padiglione A della fiera di Stoccolma: quel che vedo, è tutto stupendo. E penserò lo stesso entrando nel Padiglione B ore dopo.
La Stockholm Fair è ancora una volta quanto più di nordico si possa trovare. Ma è diversa da quel che stai pensando. Sono danesi, svedesi, finlandesi e stanno invertendo la rotta. Sì, direi proprio così: invertono la rotta.
Le belle tinte pastello sono acqua passata, il rosa, il salvia e le tonalità tenui lasciano lo spazio al verdone, all’amaranto, all’ocra. Il legno naturale, sbiancato, chiaro, lascia spazio al – più vintage – legno di noce. Il cotone lascia spazio al velluto e al cuoio. E i materiali più nobili, come il marmo, sono i protagonisti. Insieme al rame e all’ottone.
Non sono sorpresa, tutto sommato. Però mi gira la testa e mi sto innamorando - per la seconda, terza, quarta, decima volta - del design scandinavo. Anche da vicino: tessuti pregiati e tessiture in rilievo – che meraviglia!
La visita continua. Percorro estasiata i corridoi e mi trovo catapultata nel mondo dell’ufficio. Ecco dove erano finite le tinte pastello!
I designer nordici sembrano aver dichiarato battaglia alla noia in ufficio. Sono luoghi costruiti con le luci, disegnati dai colori, con una spinta a socializzare fatta di enormi tavoli da lavoro e spazi condivisi.
Sì, perché se per lavorare, oggi, ci vuole un solo grande ambiente e molti spaziosi tavoli a cui sedersi tutti assieme, per eliminare l’inevitabile brusio da stadio ci sono infiniti pannelli fonoassorbenti, di ogni colore e forma. Sono loro, sicuramente, i protagonisti dei trendy-uffici di domani.
E per chi cerca la privacy? Niente di meglio di piccole meeting room componibili e ispirate dalla comodità. Le hai mai provate? Sembrano riedizioni delle vecchie cabine telefoniche, allestite come dei piccoli uffici. Basta chiudere la porta e ci si sente in una capsula spaziale, i suoni ovattati come la notte di Natale quando nevica. Il silenzio delle basse pianure nordiche: la pace scandinava. Adoro questa fiera.
“Ma non c’è la neve!” è il mio primo pensiero mentre sto atterrando a Stoccolma. “Sì, ma che arietta frizzante…” penso invece scendendo dalla scaletta. Il panorama è splendido, l’aria è gelida e il volo è stato un incubo: farò una petizione per escludere gli alcolici a bordo.
Esco dall’aeroporto, raggiungo il taxi. Alla guida c’è il cantante dei Prodigy. Mi accoglie sorridente con la promessa di portarmi fino in centro a Stoccolma. Mi fa accomodare sul sedile anteriore, “Sai, è riscaldato” e scopro subito che ama i gatti (ne ha quattro) e il cyberpunk (chi l’avrebbe mai detto…) e sta programmando un viaggio in Italia. Anche questa è Stoccolma.
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