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Come le poesie da bambini: tecniche di memoria
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Come le poesie da bambini: tecniche di memoria

Vi hanno rimproverato di essere troppo pigri. Hanno osato farlo anche in vacanza, mentre vi sembrava più che legittimo esserlo. Ma di quale pigrizia stiamo parlando? Applicazioni sullo smartphone e parole crociate, è dimostrato, lo sanno tutti, allenano la memoria.

Beviamo acqua per perdere peso e non per dissetarci, dormiamo per lavorare meglio il giorno dopo e non per riposare, organizziamo feste partecipatissime per riempirci i profili social e non per divertirci. Mentre stavate giocando a Boom Beach o Fruit Ninja o vi domandavate 7 orizzontale cosa mangerò stasera (gamberi), in realtà eravate alle prese con un corso di aerobica per la mente, in vista di tornare al lavoro al pieno delle vostre capacità cognitive.

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Use it or lose it 

Il cervello, sebbene più difficile e imprevedibile del suo fratello pavloviano, il muscolo, va tenuto in forma, al pari di un bicipite o di un abduttore. Un cruciverba per pochi minuti al giorno è un total brain workout in cui si mettono in gioco tutte le funzioni cognitive superiori: pensiero astratto, attenzione, nessi logici, memoria.

Mentre con la coda dell’occhio si contano le lettere del 45 verticale, con una parte della testa si è già alla definizione successiva, da cui può dipendere la soluzione; merito soprattutto di corteccia e lobi frontali. I risultati sono provati: a pari età, il decadimento cognitivo tra i malati di Alzheimer è più lento in quelle persone che hanno tenuto in esercizio l’intelletto.

credits: Valerie Lendelcredits: Valerie Lendel

Delegare la Memoria 

La battaglia di Waterloo, correva l’anno… aspetta, fammelo cercare su Google che non me lo ricordo.  Push notification: chiamare dentista per dente dolente, ah, già, mi fa male il molare, non ci dormo la notte. Da quando esistono l’onnisciente Google e le app di gestione del tempo, abbiamo firmato loro una delega ad aeternum all’utilizzo delle nostre facoltà cognitive.

Per ricordare una nozione precisa, nell’encefalo scatta un gran da fare: bisogna rovistare nel magazzino dei ricordi per risolvere quel 5 verticale. Spesso ricordare dipende dalla capacità di prestare attenzione a quanto si sta facendo. Un’attività cui si è obbligati se si vuol venire a capo di un cruciverba o di un anagramma e che invece tendiamo a frammentare in attività multiple, ritenendoci a torto multitasking.

Secondo Andrea Moro, professore ordinario di linguistica generale all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano, coi giochi di parole si amplia e si migliora anche la padronanza del lessico, questo sconosciuto, essiccato dagli hashtag e dai 140 caratteri. Se il dispositivo che portiamo nella tasca diventa la nostra scatola nera, dal momento che non sarà lui a incorrere in malattie degenerative del cervello, dobbiamo impegnarci ad esercitare la memoria. Old school. 

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No parli, No Party 

I cruciverba sono anche consigliati ai bambini in età scolare che imparano una seconda lingua o che stanno affinando l’uso della propria. L’apprendimento di una nuova lingua è un ottimo training per migliorare lessico, memoria, attenzione e anche la vita sociale, non appena il nuovo idioma ci permetterà di conoscere quella splendida ragazza spagnola dell’ombrellone accanto.

Non importa quanti anni abbiamo, chiunque può imparare una lingua straniera. L’idea che esista un’età limite dopo la quale una persona non sia più in grado di acquisire un buon comando di una lingua è ormai obsoleta per la maggior parte degli psico-linguisti, come afferma Philippe Mousty, ricercatore presso l’Université Libre di Bruxelles.

Svuota Cervello

Sforzarsi di imparare a memoria una poesia alla settimana o una nuova lingua per stimolare i neuroni a battere un cinque fra di loro comporta, di riflesso, l’immagazzinamento di nuove nozioni. Ma se il cervello ne è già saturo? Se i nostri pensieri si accumulano, si accavallano e si esercitano contemporaneamente su tutti gli strati di coscienza possibili, quale spazio rimane disponibile per apprendere? Quanto è contaminata dal superfluo la base della nostra progettualità?

Svuotare il cervello da ciò che vi frulla dentro è un altro esercizio importante, cui ci dedichiamo - senza rendercene conto - ogni qualvolta ci imbamboliamo compulsivamente su Angry Birds. Un metodo più sano consiste nell’appuntare tutto quello che ci passa per la testa su un foglio di carta per poi allontanarlo simbolicamente da noi. Spazio libero alle nuove idee.

Con trenta euro si vola in un paese straniero dove si parla il fiammingo e con pochi spiccioli ci si garantisce un’intera settimana di giochi cartacei o una quindicina di livelli di difficoltà crescente in una app di brain training o di apprendimento. Meno dell’abbonamento in palestra, molto meno del ciclo semestrale di filler: basta poco per guadagnare una mente senza rughe e avere la risposta pronta per chi vi taccia di pigrizia e di accidia da spiaggia.

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