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L’identità di un ristorante: scopri il progetto vincente
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4 Minuti

L’identità di un ristorante: scopri il progetto vincente

Quando decide di uscire a cena, un vero design lover non è solamente alla ricerca di un locale che offra del buon cibo. 

Per lui, l’esperienza deve sempre essere a 360°: ogni dettaglio della location contribuisce a creare l’atmosfera giusta. Tutto deve essere attentamente curato: 

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Un’illuminazione discreta e avvolgente, una mise en place essenziale, un uso dei materiali bilanciato, una palette di colori definita, un fil rouge chiaramente percepibile nella scelta dell’arredo e delle decorazioni. E, ovviamente, un ottimo servizio.

Oggi ti presentiamo il progetto che ha saputo interpretare al meglio la richiesta della nostra Call for Architects di gennaio, tutta dedicata al restyling di bar, bistrot o ristoranti.

Buonstudio per l’Osteria al Cantinì, Borno (BS)

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Un restyling in grado di valorizzare la struttura irregolare di una piccola cantina (Cantinì in dialetto camuno) e le sue preziose volte in pietra locale attraverso l’uso di elementi bespoke e di design.

Perché è il progetto vincente?

Realizzato per l’Osteria al Cantinì, il progetto di Buonstudio, studio di architettura, design e comunicazione con sede a Brescia, ci ha conquistato per la capacità di valorizzare una tipica cantina con volte in pietra con scelte di design e soluzioni su misura. 

Rinnovare senza perdere: potrebbe essere questo il motto che ha guidato Buonstudio nella progettazione. Del locale originario rimangono gli elementi con rilevanza storica o affettiva per i proprietari, come il portone d’ingresso, le volte a vista e le lampade in ferro, che il sapiente intervento di Buonstudio fa risaltare ulteriormente. 

La scelta dei materiali

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La pietra, il legno, il metallo, il vetro: tutti elementi strettamente legati tra loro, poveri ma nobilitati dalla progettazione e dalle lavorazioni artigianali.
Buonstudio

Un nuovo pavimento in rovere naturale lavorato a mano, un nuovo bancone in legno e cemento, un lavabo, sempre in cemento, per il bagno e una bottigliera sospesa in ferro: pochi, ma fondamentali interventi in dialogo con la pietra a vista, ripulita ed esaltata da una nuova illuminazione attentamente studiata. 

Il tocco in più

Sono i dettagli a fare la differenza: dal mobile a incasso in metallo per le liste, al disegno dei casseri per la realizzazione del banco, dall’ironica lampada a forma di cervo, l’animale simbolo del Cantinì, alla carta da parati dell’antibagno, popolata dagli stessi animali che puoi trovare nei boschi di Borno. Fino alle iconiche scritte al neon di Seletti che ti ricordano le cose importanti della vita:

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eat, drink, love


Scopri Buonstudio

Enrico Armanni, giovane architetto bresciano, fonda buonstudio nel 2011 come uno studio ibrido tra architettura, design e comunicazione, sulla base delle passioni che da sempre lo coinvolgono. Convinto che ci sia una linea di continuità tra queste differenti discipline, lo studio persegue l'espressione delle persone che lo compongono attraverso la progettazione, vedendo in essa la possibilità di creare qualcosa di unico, non mediante la gratuità delle forme e delle soluzioni ma grazie alla cura del dettaglio, sempre alla ricerca di una raffinata e mai banale semplicità.

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