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Taccia: il futuro del led è il ritorno alle origini

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Anche oggi non hai controllato il frigo prima di uscire e non sai se ci siano abbastanza uova per l’omelette di stasera - e la zuppa in scatola è bella solo se è la Campbell’s in formato stampa.
«C’è un app anche per questo» non è più uno slogan visionario: è la quotidianità dell’hi-tech.
Mentre dal nostro smartphone possiamo monitorare casa anche mentre siamo bloccati in metro per la rush hour, la domotica si sta occupando di istruire la casa su cosa fare in nostra assenza: quando e se accendere il riscaldamento, come regolare l’intensità dell’irrigazione in giardino, quando servire il cibo al gatto. L’efficienza va a nozze con il risparmio energetico, fornendo prestazioni calibrate sulle necessità di ogni appartamento.
La sfida attuale è preparare i software a gestire l’imprevisto e insegnare loro le abitudini degli inquilini, spostando il focus dall’efficienza della struttura ai bisogni della persona. La tecnologia può aiutare l’architettura a superare la rigidità che le è propria animandola: l’obiettivo è sfruttare network e sensori digitali in sincronia, per muovere la casa con le esigenze, anche dell’ultimo minuto, di chi la abita.
In questo scenario, c’è il rischio che hi-tech e arredo si trovino a competere per lo stesso mercato, mentre trasformano la nostra casa in una struttura da controllare e monitorare costantemente?
Daniele Lago, AD e Direttore creativo di LAGO, altra eccellenza italiana con una visione quasi avanguardista, scongiura questa ipotesi investendo sempre di più nella sinergia tra i due campi, perché cooperino per mantenere il focus sull’esperienza della casa.
La risorsa che il design italiano può giocarsi, dice Lago, è la sua natura umanista: è tempo di affiancare l’empatia all’efficienza. L’architettura non è solo una struttura che contiene un insieme di tecnologie che funzionano alla perfezione: è pur sempre la casa in cui torniamo la sera.
Per questo LAGO ha investito in Talking Furniture, un progetto che sfrutta la tecnologia Nfc (Near Field Communication), sviluppata dalla start up nostrana MadeUP. Un chip passivo viene integrato nei mobili della collezione e si anima con l’input dello smartphone, condividendo storie e ricordi custoditi dal tavolo o dal letto.
L’arredo entra ancora di più a far parte della vita della casa: non dovrai più alzare gli occhi al cielo quando il tuo partner non si ricorderà la storia della poltrona che avete acquistato insieme, sarà la poltrona stessa a raccontarti di quel giorno, condividendo la foto che vi siete scattati, esausti e felicissimi, dopo averla portata a braccio per i tre piani di scale del palazzo.
Il benessere e l’esperienza dell’ambiente sono il focus di Talking Furniture - perché nessuno meglio di un italiano sa quanto sia importante stare bene a casa propria.
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