Potrei lanciarti una sfida: sapresti nominare almeno tre oggetti di design esposti nella collezione di qualche museo?
Se ti piace il design americano, senza dubbio avrai già sulla punta della lingua qualche creazione dell’Eames Studio, come la Eames Lounge Chair. Se ti piacciono le trovate un po’ sovversive, il Juicy Salif di Philippe Starck per Alessi è sicuramente l’oggetto che sceglierai di dirmi per primo. E, se sei un vero intenditore, hai già nominato il Mezzadro di Castiglioni per Zanotta.
Sono oggetti memorabili, ma sapevi che in un museo potresti trovare esposte anche cose molto più quotidiane? Come per esempio la Vespa, la macchina da scrivere Valentina disegnata da Ettore Sottsass e persino la storica macchina da cucire Singer.
Eccone altre tre con cui stupire qualsiasi amico ti voglia sfidare - o per completare finalmente quel cruciverba che hai abbandonato da mesi. Sette verticale, quattro lettere: esposta alla Triennale di Milano e al MoMA di New York.
Il caffè si merita tutti gli onori di una religione, ma non sarebbe quello che è oggi se non fosse per lei: la moka di Bialetti.
Realizzata nel 1933, la moka è in commercio da allora e nel tempo ha subito pochissime modifiche progettuali. A guidare l’intuizione di Alfonso Bialetti, il desiderio di portare il rito del caffè direttamente nelle case degli Italiani, surclassando le scomode e mastodontiche macchine utilizzate nella ristorazione.
Al loro posto, un oggettino leggero, facile da utilizzare, pulire e riporre. E da portare in tavola quando il pranzo è finito e i tuoi amici cominciano a fissare troppo intensamente i pasticcini.
La Moka di Alessi, omaggio di Alberto Alessi al nonno Bialetti
Conoscerai sicuramente la Rainbow Flag disegnata da Gilbert Baker come simbolo internazionale della comunità LGBTQ. Quello che forse non sai è che nel 2015 è entrata a far parte della collezione del MoMA di New York e, nel luglio scorso, di quella del Design Museum di Londra.
Ti sembra una scelta strana? Riflettici: per quarant’anni, la bandiera arcobaleno è stata
photo credit: Andrew Robles
Un altro oggetto inaspettato è la lampada della britannica Anglepoise, disegnata e realizzata nel 1933 (proprio come la moka!) dall’ingegnere meccanico George Carwardine. La riconosceresti tra mille: è stata la prima ad avere un sistema di molle per regolarne e stabilizzarne il braccio, rendendola perfetta per ogni scrivania, anche quella di tuo padre.
Si è meritata la sua fama anche grazie a un ritrovamento davvero spettacolare. Negli anni Ottanta è stato rinvenuto nelle acque del Loch Ness, in Scozia, uno dei cacciabombardieri britannici impiegati durante la Seconda Guerra Mondiale. Al suo interno, i ricercatori hanno trovato un’Anglepoise Navigator’s Lamp, commissionata dal governo per l’aviazione, ancora perfettamente funzionante nonostante i quarant’anni spesi in fondo al lago, in compagnia (forse) di Nessie.
Anglepoise Lampada da Tavolo Type75™
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