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Due anni fa, un mese prima che l’ex premier Matteo Renzi corresse a inaugurare lo Skyway Monte Bianco, ho avuto l’occasione di visitare quella che i valdostani amano definire l’Ottava Meraviglia del Mondo. E ho dovuto constatare che, campanilismo a parte, non hanno tutti i torti.
La stazione di partenza della nuova funivia del Monte Bianco si trova a pochi minuti dal centro di Courmayeur — ultima cittadina prima del confine francese e meta valdostana adorata dagli sciatori milanesi — e ti porta direttamente nel cuore del massiccio alpino. Una tappa intermedia, nota agli addetti semplicemente come Pavillon, e poi via — rapidissimi — verso quota 3466.
Mentre sale, la cabina della funivia ruota su se stessa: niente più gomitate per godersi il panorama. Quindi, arrivati in cima, una vetrata panoramica mette in mostra le più alte creste alpine d’Europa. Ma è salendo ancora un piano che si arriva su una terrazza mozzafiato a 360 gradi, con le gambe immerse in quaranta centimetri di neve e pochi gradi sopra lo zero anche a mezzogiorno di un’assolata giornata primaverile. E alle proprie spalle, il celebre ghiacciaio Mer de Glace, il mare di Ghiaccio: 24km di discesa d’alpinismo fino a Chamonix.
Con Skyway salire in quota è facile ed è per tutti, ma ascolta: non spazientire le guide alpine valdostane, evita birkenstock e bermuda.
In realtà la mia prima visita non è andata così: il privilegio di un’anteprima in compagnia dell’ingegnere capo della sicurezza di questo vertiginoso cantiere di alta montagna mi ha fatto imbattere nelle giornate di collaudo degli impianti tra Pavillon e Punta Helbronner.
Così, giunti al rifugio Torino con la vecchia funivia, dopo aver curiosato tra le gru arroccate su pochi massi e sospese sugli strapiombi del ripido versante italiano del Monte Bianco, siamo entrati in una galleria naturale di oltre 140 metri, per arrivare alla base degli ascensori (in fase di collaudo) che collegano il vecchio rifugio con la nuova struttura: 70 metri di scale, che sarebbero oltre venti piani a piedi. Ma ne valeva la pena, la giornata era tersa e luminosa (anche se di lì a poche ore avrebbe nevicato), il panorama dalla terrazza indescrivibile.
Ma ne è valsa la pena soprattutto al ritorno, quando al Pavillon du Mont Fréty siamo stati accolti da un gruppo di festanti addetti: tra i racconti di strutture trasportate e fissate usando gli elicotteri, di bufere di neve e delle migliori maestranze italiane specializzate in ingegneria d’alta quota, un aperitivo a quota 2.200 metri si apprezza particolarmente. E poi via, con una bella abbuffata valdostana. Perché il Pavillon non è solo una tappa intermedia: è anche una cantina ad alta quota, due ottimi ristoranti e un cinema e sala conferenze da 150 posti.
Se uno di questi weekend vuoi percorrere tutta la stretta valle valdostana, oltre i castelli medievali con le torri tonde, le esposizioni fotografiche del forte di Bard, il mercatino di Natale del centro di Aosta e qualche ora di relax nelle vasche all’aperto delle terme di Pré Saint Didier, alla fine della valle, a poche centinaia di metri dalla cittadina di Courmayeur, c’è una nuova meta.
Skyway è un’esperienza unica: non si tratta solo di osservare da vicino la più alta vetta d’Europa e — tempo permettendo — guardare all’orizzonte i celebri 4000 (Grand Combin, Cervino, Monte Rosa e Gran Paradiso), ma di un’azzardo ingegneristico, di un’opera che è un prodotto spettacolare dell’uomo, una sfida ai limiti della natura e alle leggi della fisica. Ma tu non sfidare la montagna e rispetta le regole del buon senso.
Funivia del Monte Bianco Skyway informazioni e orari
La funivia del Monte Bianco Skyway viene chiusa ogni anno a inizio novembre per lavori di manutenzione ordinaria. Riapre il primo dicembre per la stagione invernale. D’inverno la prima partenza è alle 8:30 e l’ultima discesa alle 16:30. Il biglietto intero e completo costa 49 euro, ma ci sono diverse offerte disponibili sul sito ufficiale.
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