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Maximalism: quando l’arredamento è fatto in grande

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Dopo aver fatto il pieno di fashion e food, avremmo scommesso che il trend a seguire sarebbe stato il gardening applicato agli interni. Invece giardinaggio e coltivazione indoor sono rimasti all’ombra delle loro stesse fronde. Forse perché i motivi che spingono a prendersi cura di piante e fiori si collocano lontani e opposti al narcisismo e al soft porn di cibo e moda.
Si dice coltivare una passione, un’amicizia, un sogno. Significa prendersi cura di qualcosa che è altro da sé su base regolare, orientati dall’obiettivo a lungo termine della prosperità di questa altra cosa. Lussureggiante, rigoglioso, fiorente e, al contrario, appassito, sfiorito: dal giardino al sé il passo è breve.
Il gardening è una risorsa soprattutto per chi, sempre chiuso in casa, ufficio e palestra, ha perso il contatto con le radici delle piante e con le proprie. Ma come fare se il balcone è per le scope e gli scuri sono chiusi tutto il giorno per scongiurare la visita dei ladri? Facciamo un po’ di luce e respiriamo. Apriamo la finestra più lontana da rialzi e facili accessi (solitamente quelle di bagno e cucina) e creiamo il nostro piccolo giardino zen.
Una pianta ornamentale di medie dimensioni, da sola, dà colore a metà salotto. Quelle con le foglie ampie che richiamano la vegetazione amazzonica o, al contrario, quelle con le foglie lunghe e sottili che ricordano le palme s’inseriscono nel filone tropical e vanno entrambe di gran moda.
Le piante sospese riempiono le parti alte dei locali come originale alternativa a punti luce pendenti o in dialogo con essi. Le piante grasse in grandi vasi decorativi sono perfette per colmare eventuali dislivelli o angoli vuoti tra mobili: grazie alle poche cure di cui necessitano e alla risaputa robustezza possono infatti vivere serenamente in punti poco luminosi.
Bastano pochi ingredienti per iniziare: luce, nutrimenti, acqua e un po’ di amore. Buon senso ed empatia risultano anche molto d’aiuto, come in quasi tutti i casi della vita. Ecco il vademecum per principianti o per chi si è convinto di essere uno sterminatore di vegetazione.
Se anche questo ti sembra troppo, se vedi in vasi e piante un anti-igienico brulicare di germi che per nessun motivo vorresti introdurre in casa tua, sappi che esistono tecniche per crescere le piante fuori dal terreno, prive di malattie e parassiti. Certo, il giardinaggio tradizionale ti aiuterebbe senz’altro a scioglierti un po’, però intanto puoi dilettarti con idroponica e areoponica, le nuove frontiere della coltivazione indoor.
L’idroponica, dal greco Hidro, acqua, e Ponos, lavoro, consiste nel far crescere le piante in acqua. Nulla di nuovo, in realtà: lo facevano già i Babilonesi, lo fanno le popolazioni che affacciano sul lago Titicaca in Perù o nel Mianmar. Crescono naturalmente in acqua riso, gigli d’acqua e piante carnivore. Che si tratti infatti di acqua o di terriccio, le piante assorbono il loro cibo nella forma di ioni dissolti nell'ossigeno.
È quindi attraverso il controllo dei parametri ambientali (luce, nutrimenti, temperatura, pH e conducibilità) che si possono ottenere risultati anche superiori alle tecniche di coltivazione tradizionali. Si trovano già sul mercato piccole serre e batterie da casa per la coltivazione idroponica, molto interessanti anche dal punto vista estetico.
L’aeroponica è un’evoluzione dell’idroponica, anche in questo caso niente terriccio: le piante sono appese in aria permettendo alle loro radici di cadere verso il basso. La soluzione nutritiva viene spruzzata e nebulizzata e così trasporta più ossigeno alle radici delle piante, accelerando la crescita e prevenendo agenti patogeni.
Un po’ più estrema dell’idroponica, questa tecnica non ha ancora strumenti e strutture esattamente pensate per gli interni di casa ma nulla vieta di mettersi alla prova con qualche radice area in sospensione sopra la vasca da bagno o sul balcone.
Non c’è da vergognarsi se hai voglia di affondare le mani nella terra anzi, sentiti in buona compagnia. La permacultura, ovvero la progettazione di spazi abitativi fondati sulla centralità dell'agricoltura e sull'attenzione al territorio - una sorta di ecologia applicata-, riscuote da poco meno di un decennio molto successo.
Integrare l’agricoltura, dal vezzo del giardinaggio ornamentale alle coltivazione di piante aromatiche e da frutto, nella propria dinamica domestica può diventare una passione gratificante, con un tornaconto economico (se riesci a procurarti parte degli ortaggi di consumo familiare) ed estremamente educativa per quei bambini di città che, si narra, credono che le fragole crescano sugli alberi.
Il giardino in balconi e terrazzi
Eliana Ferioli
Demetra, 2012 / 128 pp. / Brossura
EAN: 9788844035235
Guida pratica alla permacultura. Come coltivare giardini orti e frutteti
Sepp Holzer
Arianna Editrice, 2013 / 290 pp. / Brossura
EAN: 9788865880487
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