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Home Jungle: termine che delinea la tendenza a circondarsi di piante e fiori tra le mura di casa.
Non esistono solo le forme iconiche e oversized del Filodendro, la Pilea o la Monstera: abbiamo fatto due chiacchiere sull’argomento con Irene Cuzzaniti, paesaggista e flower designer di base a Milano, che divide le sue intense giornate tra la sua Fioreria della Cascina Cuccagna e la Six Gallery, dove ha sede il suo studio di progettazione, portando avanti un approccio creativo, minimale e non convenzionale al mondo vegetale.
Assistiamo al ritorno in gran spolvero delle piante da interno: quante volte le vedi fare capolino tra un salotto in stile bohémien e uno industriale? Non è Home Gardening, ma una vera e propria funzione estetica del verde indoor, come completamento di un fil rouge che si fa strada nelle nuove regole dell’Interior Design.
Il verde lo ricerchiamo sempre di più nel quotidiano, questo è un dato di fatto. Nelle città in cui viviamo scarseggia, e siamo costantemente alla ricerca di weekend fuori porta o retreat nella Natura per contrastare le nostre vite frenetiche. Normale: è la reazione, il ritrovare una connessione con la Terra. Tanto meglio: oggi avere piante in casa tutto l’anno è più attuale che mai.
Nelle mani di Irene Cuzzaniti, fiori e piante sono come parole nel testo di un poeta e diventano opere d’arte nate dalla combinazione di cromie e texture, pieni e vuoti.
Quali sono secondo te i trend nel 2018, per quanto riguarda piante e fiori nella sfera dell’home decor?
Quello che va per la maggiore è sicuramente l’utilizzo di materiali vegetali in senso ampio, trovando soluzioni originali e insolite. Personalmente, ad esempio, da sempre accosto fresco e secco insieme, con una grande cura nell’abbinamento dei colori e delle texture. Mi piace contaminare le mie composizioni con quello che ho visto in giro e mi ha colpito: possono essere materiali edili tanto quanto ‘reperti’ (li chiamo così anche nel mio libro) provenienti proprio dalla Natura e dall’ambiente. Trovo che il mio lavoro possa essere influenzato da usi e costumi di altri luoghi, prendere ispirazione da lontano per armonizzarsi in qualsiasi contesto.
Da tempo abbiamo notato su Pinterest un interesse per le Patterned plants, quelle bellissime piante dalle foglie molto elaborate. Da attenta osservatrice delle tendenze in campo botanico, quali piante suggerisci? Quali sono le più facili da coltivare?
Le Patterned plants in realtà sono tutte piante piuttosto semplici da curare, e di facile reperimento: ottimo motivo per metterle in casa. Parlo di piante come la Calathea Medallion, la Maranta Leuconeura, la Fittonia rosa. Il miglior consiglio di manutenzione per queste piante, da prendere in senso più ampio, è dotarsi di pazienza e tenacia, facendo tesoro delle esperienze, osservando le proprie piante con attenzione e cercando di capire più possibile come vivono, respirano ed evolvono influenzate dall’ambiente circostante.
Quale tendenza di nicchia ritieni degna di nota? Ci sono dei trend che dovrebbero secondo te essere riscoperti?
Ci sono fiori che non si usano più, come i garofani e i gladioli, ormai dimenticati perché non c’è più un’estetica puramente festosa legata ai fiori. Penso alle composizioni di Constance Spry, la fiorista più famosa degli anni ‘50: oggi l’approccio è tutto romantico o grafico, completamente accademico, oppure l’esatto contrario. Il trend che vorrei si diffondesse e riprendesse piede è semplicemente quello di occuparsi davvero del proprio verde, che siano piante o fiori recisi o entrambi, senza strafare, ma con cura e costanza.
Parlaci di te: quanto la passione per la botanica è stata presente nella tua vita, e quando ti sei accorta che ne avresti fatto la tua professione? Cosa ti dà avere a che fare con il mondo vegetale tutti i giorni?
Quando ho a che fare con le piante ed i fiori, nella mia giornata, arriva il momento di pace: è un sollievo! Non c’è una volta che non sorrida, sentendomi molto fortunata. Il ritorno che ne ho è grandissimo, imparo continuamente su di loro e su me stessa. L’osservazione e la voglia di passare del tempo e giocare con la Natura sono sempre state presenti nella mia vita, è stato un percorso lineare che mi ha portato a iscrivermi ad Architettura dei Giardini e Paesaggistica: non ho esitato un attimo, e da allora non ho mai dubitato che sarei riuscita a lavorare davvero con il focus dei miei studi. Il resto, è stato un percorso naturale.
La tua Fioreria in Cascina Cuccagna ha un calendario fittissimo di eventi e corsi: dove trovi l'ispirazione? quali sono le attività manuali che secondo te vale la pena imparare nel 2018?
I corsi sono tanti, sempre diversi, una fonte inesauribile di idee e di energia. Faccio tanta ricerca, guardo le programmazioni degli altri e delle altre associazioni, dei musei, dei festival… Il mio lavoro mi porta a conoscere tanti designer e artigiani, e poi amo le arti nel senso più ampio del termine: cerco sempre spunti nuovi o lavorazioni particolari. C’è richiesta per attività manuali in generale, e se riguardano il verde ancora meglio: credo che abbia senso approcciarsi alla natura in maniera meno distaccata e convenzionale, e tornare a sporcarsi le mani. Le attività manuali che insegno in Fioreria sono moltissime: dagli Ikebana agli Hangin Planters, dalla legatoria alla ceramica, è utile riscoprire la manualità per decorare la propria casa con carattere riconnettendosi al contempo alle proprie capacità più innate.
Vuoi suggerire ai lettori di PianoPrimo una composizione floreale per un tocco di Primavera in casa?
Non si può non comprare bulbi in questo periodo, che siano narcisi, tulipani, fresie o ranuncoli: sono irresistibili. Vi consiglio di usarli singolarmente: alcuni di questi sono infatti un po’ tossici per gli altri fiori, e poi essendo molto grafici rendono meglio soli. Un’idea in più: lasciateli appassire! Pur cambiando l’acqua tutti i giorni, osservate cosa succede fino all’ultimo: spesso appassendo rivelano una nuova bellezza, altri colori, forme, texture.
cover credit: Alberto Strada
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