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In un certo senso, il tuo spazzolino elettrico era più all’avanguardia di un iPhone: da tempi non sospetti si serve di un caricatore wireless, così da essere sempre pronto per aiutarti nel corretto mantenimento dell’igiene quotidiana.
Di caricatore wireless - questa volta per smartphone - si è ricominciato a parlare recentemente, in occasione del lancio dei nuovi iPhone X. La Apple ha infatti annunciato che gli ultimi modelli sono dotati di un retro in vetro che li rende compatibili con i modelli di ricarica Qi (si pronuncia chi) in commercio.
Qi è uno standard universale in fatto di ricarica wireless: è l’interfaccia sviluppata dal Wireless Power Consortium per la trasmissione dell’energia attraverso induzione elettromagnetica.
Qualunque cosa voglia dire, appoggiare il tuo smartphone su un caricabatterie wireless è davvero meglio che attaccarlo ogni sera (e svariate volte al giorno) alla presa di corrente?
Cercando un po’ sul web, ho trovato un articolo che già magnificava il futuro della ricarica wireless nel 2007 - all’epoca YouTube aveva appena due anni, Twitter aveva spento una sola candelina. E un certo Asdrubale88 era così entusiasta della notizia da commentarla con grande partecipazione la sera del 31 dicembre, magari scrivendo dal suo primissimo iPhone, che era stato lanciato proprio quell’anno.
In effetti, i caricabatterie wireless sono in commercio da parecchio tempo, anche per smartphone, ma la vera novità è che Apple abbia deciso di aderire a uno standard universale, lo stesso che usano - da anni - i suoi diretti concorrenti: Samsung, LG, Huawei e tutti gli altri. E ora anche Apple.
Ma come funziona? Il segreto è nei campi elettromagnetici: quando subisce una variazione, l’energia contenuta in un oggetto (come un caricabatterie) diventa un campo elettromagnetico che può trasferirsi per induzione a un altro oggetto (il tuo smartphone), dove ritorna energia. Dovrebbe chiamarsi legge Faraday-Neumann, ma non chiederlo a me: ho fatto il classico.
È il momento di stilare i pro e i contro. Sicuramente, non dovrai più impazzire alla ricerca del caricabatterie tradizionale quando la mattina devi uscire per andare in ufficio e sei già in ritardo. Ma c’è anche una cattiva notizia. O forse due.
A quanto pare, mentre il tuo smartphone è appoggiato su un caricabatterie wireless non può essere utilizzato. E, in realtà, si ricarica molto (molto) più lentamente rispetto a quando lo attacchi alla presa di corrente.
Va bene, un’altra nota positiva: se il tuo smartphone non supporta di per sé la ricarica wireless, puoi sempre comprare un adattatore o una cover equipaggiati per facilitare l’induzione elettromagnetica. Con il rischio che il tuo smartphone supersottile diventi un po’ ingombrante, certo, però così potrai giocare anche tu al gioco (finalmente) della ricarica wireless.
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