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«La luce artificiale dev'essere un complemento a quella naturale» dice Oki Sato, Nendo per il mondo del design e per il grande pubblico.
È così che nasce l'idea per una lampada discreta, quasi da accompagnamento, che non interferisce né con l'ambiente domesitco né con le tue azioni, ma che le inquadra e le avvolge.
In Giapponese, infatti, gaku significa cornice.
La cornice c'è davvero, non è solo concettuale: in legno di frassino laccato nero o naturale, ospita e interagisce con l'oggetto luminoso – la lampada vera e propria – e tanti piccoli accessori, come uno specchio, un fermalibri, un portachiavi.
In entrambe le versioni, a sospensione e wireless, la sorgente luminosa è a LED. Nella prima, la lampada è appesa all'interno della cornice e ha un'altezza regolabile, mentre quella wireless può essere spostata lungo tutta la cornice e si ricarica tramite una piastra a induzione.
Designer giapponese nato in Canada e innamorato dell'Italia: è Oki Sato, il genio dietro Nendo.
Un genio difficile da contenere, al lavoro sempre a più progetti contemporaneamente, dalle cheesecake alle lampade alle barche per pescatori e, recentemente, al primo progetto d'architettura.
Dal 2012, Nendo colleziona puntualmente riconoscimenti come Designer of the Year e i suoi prodotti fanno parte, tra le altre, anche delle collezioni del MoMA di New York, del V&A di Londra e della Triennale di Milano. Ed è proprio a Milano che è iniziato tutto:
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