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Furni/tecture: la linea di confine del design

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Mi ero immaginata seduta tra polvere, imballaggi e macchinari pericolosi: ma la realtà era molto più piacevole. Questo weekend mi hanno invitato per un aperitivo in un’ex-fabbrica.
Non è la prima volta, ma mi sono resa conto che il recupero degli spazi industriali è sempre di più un trend, dietro il quale si nasconde uno studio attento a valorizzare il genius loci. Il risultato è un ambiente che racconta una storia mentre ne scrive di nuove.
Non serve andare lontano: appena oltre i Navigli, le Fonderie Milanesi animano un cortile nascosto, dove il passato industriale e l’atmosfera locale si incontrato per testimoniare la felice trasformazione di Milano sud.
Un tempo area periferica al limite della campagna, destinata alla produzione industriale abitata dagli operai e le loro famiglie, ora Milano sud è uno dei nuovi centri vitali della città. Universitari, creativi e start up si concentrano in questa zona, mentre ogni settimana aprono nuovi locali e fioriscono i musei.
Oltre la Darsena se ne trovano tre esempi: il Museo delle Culture (Mudec) e il suo vicino Spazio Base hanno rinnovato gli spazi dell’ex Ansaldo di via Tortona, mentre la Fondazione Prada ha riabilitato l’ex distilleria Società Italiana Spiriti.
L’ambiente apparentemente rigido e geometrico diventa un contenitore malleabile per questi nuovi progetti. L’architettura delle fabbriche mantiene il suo carattere senza imporlo, creando equilibri o dissonanze studiate a tavolino - o meglio, alla scrivania dell’architetto.
Le Fonderie Milanesi sono un ottimo esempio di questo tipo di equilibrio. Lo spazio è quello di un’ex fonderia artistica, oggi nascosta oltre i locali affollati della Darsena e a un passo da uno degli storici depositi dei tram.
Per arrivarci, bisogna superare un cancello spesso chiuso (basta suonare, promesso) e percorrere un lungo cortile con pergolati e ballatoi, dove si affacciano garage dismessi e coesistono locali diversi. Sembra quasi di non essere a Milano, o almeno non l’abbagliante Milano dei Navigli: l’architettura non è abbellita ma esibita nella sua usura, confondendoci con un’atmosfera a metà tra la cascina e la fabbrica.
Ora, però, il rumore delle macchine è sostituito dal chiacchiericcio rilassato e dal tintinnare di posate e bicchieri. Le Fonderie Milanesi sono diventate un locale dove si possono fare l’aperitivo e il brunch domenicale - anzi, nel fine settimana è quasi impossibile trovare posto senza aver prenotato prima.
Dal 2013 sono la dimostrazione che il recupero dell’architettura industriale è un investimento nella riqualifica del territorio, che può passare anche attraverso il cibo e la compagnia - due cose in cui noi italiani siamo senza dubbio molto bravi.
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