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Siamo ormai abituati a considerare i grandi protagonisti della moda italiana come veri e propri divi, con le loro ville da favola, vite invidiabili e party di lusso.
Per alcuni di loro, però, la strada verso il successo è stata lunga - strada che, probabilmente, non avrebbero mai nemmeno pensato di percorrere.
Coco Chanel è indubbiamente l’insuperabile regina della moda, una delle donne più eleganti di sempre, simbolo di stile e ricchezza. Si racconta che, nonostante avesse uno splendido appartamento in Rue du Cambon a Parigi, preferisse soggiornare al Ritz.
Coco Chanel, però, non è nata al Ritz, ma ha passato la sua infanzia in un orfanotrofio, dove ha imparato a cucire rammentando i calzini delle sue compagne. Da qualche parte bisogna pur iniziare.
Qual è stato il suo primo passo per diventare la stilista più famosa di sempre? Aprendo un piccolo negozio di cappelli in un quartiere poco noto di Parigi. Poi, aiutata dal suo stile contro corrente, la giovane stilista riuscì ad ampliare il suo mercato dai cappelli fino ai vestiti.
Fu soprattutto dopo la fine della Prima Guerra Mondiale che lo stile di Coco Chanel iniziò a riscuotere l’immenso successo di oggi. Uno stile che i suoi rivali – in particolare Paul Poiret e Elsa Schiaparelli – definivano, non senza una certa spocchia, poveramente lussuoso. Lei come rispondeva?
Un’altra storia molto interessante è quella di Emilio Pucci, erede di una nobile famiglia fiorentina e grande campione di sci, tanto da partecipare nella squadra nazionale in occasione delle Olimpiadi Invernali del 1936. Come inizia la sua carriera da stilista? Disegnando le divise da sci per la sua squadra.
La storia ci dice che la squadra di sci italiana era talmente glamour che Pucci finì per trasferirsi a Firenze per portare avanti il suo grande talento, e diventare così uno dei nomi più noti della moda italiana.
Se Coco Chanel è stata la prima stilista capace di liberare il corpo femminile e dargli uno stile adatto alla nuova epoca, Yves Saint Laurent è stato sicuramente il suo erede. Un erede che proveniva da tutt’altro retaggio.
Nato nel 1936 nell’Algeria francese, crebbe negli agi di una famiglia abbiente. Fin da piccolo, però, gli affari gli erano sembrati qualcosa di troppo distante: preferiva dedicarsi per gioco a disegnare i vestiti per la madre e per le sorelle.
Si narra che fosse il loro stilista personale e che confezionasse a mano gli abiti per le grandi occasioni. E poi? Gli abiti indossati dalla signora Saint Laurent e di sua figlia piacquero così tanto nell’alta società francese che il giovane Yves venne assunto direttamente da Christian Dior.
Ralph Lauren: sì, parlo proprio di lui, il celebre stilista delle magliette con il cavallino da Polo, vanto da sempre di grandi e piccini. Anche lui, come questi suoi colleghi, non è nato come il Ralph Lauren da noi conosciuto, ma ha fatto invece gran fatica per arrivare a esserlo.
I suoi inizi? Sono quelli da commesso da Brooks Brothers, dove scopre di avere una gran passione per le cravatte e i vestiti eleganti.
Nel 1967, decide di fondare la sua etichetta Polo, che sarà caratterizzata da camicie button-down, giacche di tweed, camicie in denim e in chambray. E ora? Si dice che Ralph Lauren sia uno degli uomini più influenti al mondo. Basta guardasi in torno, in quanti indossano una Polo Ralph Lauren?
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