Precedente
L’Hotel di Copenhagen firmato da Arne Jacobsen
La casa dei tuoi sogni è a un passo da te.
Iscriviti alla newsletter e ricevi il 10% di sconto per ordini a partire da 100€!
Approfittane e non perderti nessuna offerta o novità dal mondo LOVEThESIGN.
Un fatturato di 25 milioni di euro nel 2017, in crescita di oltre il 10 per cento rispetto al 2016. Una storia iniziata nel lontano 1936 e ispirata al valore di un made in Italy autentico.
Progettati dai migliori designer internazionali, i prodotti Bonaldo sono infatti realizzati interamente in Italia da un team di esperti artigiani in grado di compiere un miracolo: valorizzare innovazione e ricerca in oggetti capaci di suscitare emozioni.
Abbiamo ripercorso la storia del brand di design padovano con il Managing Director Alberto Bonaldo, che ci ha svelato i progetti futuri dell'azienda di famiglia e ha condiviso con noi anche gli errori da non ripetere.
Sul sito ufficiale definite il vostro un Made in Italy autentico. Davvero. Cosa contraddistingue il Made in Italy nell’attuale panorama internazionale?
Il nostro Made in Italy è contraddistinto da 80 di storia, da un forte radicamento al territorio (il Nord Est nel nostro caso), da una produzione solo italiana, dove siamo stati capaci di creare un network di aziende e fornitori specializzati e competenti. Tutta la nostra storia è in Italia, basata su una ricerca di gusti, emozioni, tradizioni che ci hanno dato riconoscibilità internazionale.
Nel 1980 avete reinventato il divano letto rendendolo bello, oltre che funzionale. C’è un elemento d’arredo che sarà sempre più centrale nella casa del futuro e che ritiene degno di un analogo trattamento?
L’azienda nasce nel 1936 come produttrice di reti metalliche per letti. Dalle reti metalliche abbiamo poi sviluppato la porta materasso (cioè la rete pieghevole) e la successiva evoluzione è stato il divano letto che abbiamo inventato ed elaborato. L’attività in ricerca e sviluppo viene fatta a tempo pieno nella nostra azienda, con un team di persone dedicate. Attualmente siamo concentrati nella ricerca di nuove finiture di metalli da usare per le basi dei tavoli e per i nostri complementi.
Bonaldo sostiene da sempre le nuove generazioni di designer e la collaborazione con Alain Gilles, iniziata quando il designer belga era molto giovane, ha portato alla nascita di un’icona del brand, il re della simplexity, Big Table. Come sceglie i progettisti con cui collaborare?
Ogni anno vogliamo affiancare ai designer storici con i quali l’azienda collabora da decenni, designer nuovi, giovani, emergenti. Siamo un’azienda internazionale, presente worldwide e siamo sempre alla ricerca di nuove idee, influenze, contaminazioni che arrivano da tutto il mondo. Ogni anno avviamo una grande operazione di scouting, fatta di conoscenze, di ricerche, di contatti, di concorsi, di collaborazioni con università per trovare nuovi talenti. I nuovi designer rappresentano per Bonaldo un irrinunciabile apporto di energia e vitalità.
I progetti Bonaldo sembrano accomunati dall’accostamento audace e dinamico di materiali e finiture. Come si riesce a mantenere un’identità riconoscibile nel tempo e contemporaneamente rinnovare il proprio spirito e conquistare sempre più paesi, come avete fatto di recente con la Cina?
Se un’idea, un progetto, una proposta, riteniamo che sia interessante (anche se apparentemente sopra le righe, insolita, diversa dagli schemi) la accettiamo e proviamo a realizzarla. Questo è il nostro spirito di innovazione. Ci piace la sfida di realizzare progetti, apparentemente complessi e difficili, che ci permettono di trasformare idee in prodotti concreti.
Ci dà qualche anticipazione sul progetto Bonaldo per il Salone 2018?
Per il Salone del Mobile 2018 sono orgoglioso di presentare una nuova collaborazione con un affermato designer francese: Fabrice Berrux che ha disegnato per noi Panorama, un divano componibile, Stone, una seduta innovativa e Cabinet di Curiositè, una libreria modulare.
Che errore non farebbe più se potesse tornare indietro?
In passato talvolta la scelta di un prodotto è stata influenzata da logiche commerciali, per soddisfare esigenze e richieste di uno specifico mercato. Però alcuni di questi prodotti non mi convincevano, non li sentivo fino in fondo prodotti Bonaldo. Questo è un errore che non voglio più fare: sono arrivato alla conclusione che la logica commerciale non deve essere la sola ragione per creare un prodotto. Voglio creare dei prodotti che siano innovativi, parlino un linguaggio coerente con la collezione e mi emozionino.
Com'è il suo studio?
Una mia grande passione sono da sempre le opere di Le Corbusier, per il quale ho una profonda ammirazione e considero un rivoluzionario che con i suoi sogni ed il suo coraggio ha portato alla realizzazione di opere che potevano sembrare solo fantasia. Detto ciò non potevo non mettere dei suoi pezzi nel mio studio: la poltrona LC4 ed il tavolo LC6; a questi ho aggiunto degli accessori di Gae Aulenti ed alcuni prodotti Bonaldo. Questo ambiente e questa atmosfera mi aiutano a concentrarmi e mi ispirano nei miei progetti.
Un oggetto o arredo che le servirebbe ma non è ancora stato prodotto. Chi vorrebbe che lo disegnasse?
Vorrei un prodotto Bonaldo disegnato da Jonathan Ive.
Arredamento
Bonaldo
Alessandro Busana
White Design
Winter Decò
Mauro Lipparini
Gino Carollo
Classic Blue - Pantone® 2020
Lazy-days – Il piacere di stare a Casa
Icone del Design
Casa vista mare
La Sicilia in casa
Bartoli Design
Il meglio del design
Tavoli e Sedie
Design Italiano
Giuseppe Viganò
Ryosuke Fukusada
Illuminazione
Decor-Mania: alla ricerca dell’oggetto giusto per sé.
Orgoglio Made in Italy
Anno Nuovo, Vita Nuova!
Alain Gilles
Dondoli & Pocci
Max Piva
La Semplicità è Stile
L’ intramontabile gioco del bianco e nero
Esterni
Archirivolto Design
Una palette neutra per effetti multicolor
Natural-Marble
Dettagli Materici
Geometrie Scomposte
Black is the new black
Mario Mazzer
Size*
Quantity*