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David Chipperfield

Nato a Londra nel 1953, David si laurea in Architettura nel 1977 e inizia subito a collaborare con gli studi di Richard Rogers e Norman Foster. Nel 1984 fonda lo studio David Chipperfield Architects a Londra, al quale si sono aggiunte le sedi di Tokio, Milano, Berlino e Shangai. Fra le realizzazioni più significative dello studio: il River and Rowing Museum (Henley on Thames), l’Anchorage Museum of History and Art (Alaska), la Cittadella della Giustizia a Barcellona, l’Americàs Cup Building 'Veles e Vents' (Valencia), il Neues Museum (Berlino). Tra i principali progetti in corso: Ansaldo, la Città delle Culture (Milano); il Figge Art Museum (Davenport); il Museo di Storia Naturale di Verona; il Palazzo di Giustizia di Salerno e l’ampliamento del Cimitero dell’Isola di San Michele, a Venezia. David Chipperfield è docente di architettura alla Staatliche Akademie der Bildenden Kunste di Stoccarda ed è titolare della Cattedra Mies Van Der Rohe presso la Escola Tecnica di Barcellona. Tra i numerosi riconoscimenti internazionali: è stato nominato Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico (CBE) e cavaliere del Regno Unito per i suoi meriti in campo architettonico, è membro onorario dell' Accademia di belle arti di Firenze, ha ricevuto il premio Wolf per le arti e la medaglia d'oro del Royal Institute of British Architects. Per FontanaArte ha progettato la lampada a sospensione Chandelier, e la lampada da parete per interno ed esterno Corrubedo.
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David Chipperfield: l'architetto Sir

Sir David Alan Chipperfield è l’architetto britannico che nel 1985 ha fondato il prestigioso studio David Chipperfield Architects, che ha oggi sede a Londra, Berlino, Milano e Shanghai.

Il pubblico lo conosce principalmente per il River and Rowing Museum in Henley-on-Thames costruito fra il 1989 e il 1998 nell’Oxfordshire, per il Museum of Modern Literature nella tedesca Marbach, per Des Moines Public Library in Iowa, per il Neues Museum che lo ha impegnato tra 1997 e 2009, per la Hepworth Wakefield gallery nella britannica Wakefield e per il Museo Jumex di Città del Messico completato nel 2013.

«Serio, solido, non radicale, bensì a suo agio con la storia e la cultura dei contesti in cui opera», così il critico del Guardian Rowan Moore definisce lo stile di Chipperfield.

La carriera

David Chipperfield nasce a Londra nel 1953 e studia alla Kingston School of Art  di Londra dal 1976. Continua poi alla Architectural Association (AA) londinese, laureandosi nel 1977. Lavora negli studi di diversi architetti come Douglas Stephen, Norman Foster e Richard Rogers, prima di fondare la David Chipperfield Architects nel 1985.

Chipperfield inizia a farsi un nome progettando negozi a Londra, Parigi, Tokyo e New York. I primi lavori importanti in patria? Il negozio di Issey Miyake a Londra e la casa del fotografo Nick Knight nel Surrey. All’estero, il successo arriva prima in Giappone, dove la fama del design dei suoi negozi gli porta diverse commissioni: un museo nella Prefettura di Chiba nel 1987, un negozio per Toyota a Kyoto nel 1989 e l’HQ di Matsumoto a Okayama nel 1990. A Tokyo il suo studio aveva aperto la prima sede estera nel 1989.

Tra i suoi primi progetti a Londra, vanno ricordati la hall del Museo di Storia Naturale nel 1993 e il ristorante Wagamama. Il primo grosso progetto in Gran Bretagna fu il River and Rowing Museum del 1989 a Henley-on-Thames. Tanti i lavori anche in Germania, tra cui uno dei suoi progetti più importanti: il restauro del Neues Museum di Berlino, largamente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale. Il successo del Neues ha portato a Chipperfield molte altre commissioni museali in Germania, tra cui il Museo della Letteratura Moderna di Marbach e la Galerie Am Kupfergraben 10 a Berlino. Negli stessi anni l’architetto si è dedicato alla costruzione della sede di America's Cup a Valencia e al complesso giudiziale di Barcellona, che prima era composto da diciassette edifici separati. Fra il 2003 e il 2009 Chipperfield si è dedicato al suo primo progetto statunitense: un’estensione del Museum of Ethnology and Natural History ad Anchorage, Alaska.

Se in un primo tempo i lavori più belli di David Chipperfield si trovavano nell’Europa continentale, nel 2011 vengono aperte due sue opere di grande rilievo nel Regno Unito: la Turner Contemporary a Margate e la The Hepworth Wakefield a Wakefield.

Del 2013 sono invece il Jumex Museum di Città del Messico e il Saint Louis Art Museum negli Stati Uniti d’America.

Una curiosità: suo è il Museo di Naga, situato nel deserto a 170 km dalla città di Khartoum in Sudan, patrimonio UNESCO. David Chipperfield ha disegnato la struttura che preserva le rovine di due antichi templi datati 300 a.c. e 300 d.c. La struttura, costruita con materiali locali, si integra perfettamente nel contesto.

Nel 2015 Chipperfield ha vinto il bando per il redesign dell’area del Metropolitan Museum di New York City dedicata ad arte moderna e contemporanea. Nello stesso anno ha iniziato a costruire il Bryant, nei pressi del Bryant Park di Manhattan. 

Nel 2017 ha visto Chipperfield e il suo studio coinvolti in diversi progetti: flagship stores per Bally e Valentino, il design dell’ambasciata statunitense a Londra, il complesso commerciale dietro la stazione di King’s Cross a Londra, il progetto della torre per Shanghai Expo, il nuovo Nobel Center a Stoccolma, il centro culturale Kunsthaus a Zurigo, la Haus der Kunst a Monaco di Baviera, gli uffici di Amorepacific a Seoul e il complesso di templi Inagara Reien in Giappone.

Il River and Rowing Museum ad Henley-on-Thames

Il Museo River and Rowing di Henley-on-Thames è, ovviamente, dedicato al Rowing, cioè al canottaggio ed in particolare ai due Annual Royal Regatta Olympic tenuti in città, quello del 1908 e quello del 1948. Chipperfield aveva preso ispirazione dalla forma delle canoe: il risultato è un edificio che integra modernismo e forme tradizionali. L’edificio occupa circa 2300 metri quadrati, l’esterno è costruito di materiali locali e per questo si amalgama perfettamente col paesaggio. L’entrata è di vetro e le gallerie prendono luce naturale dalle aperture nel tetto.

Il Neues Museum di Berlino

La ristrutturazione del Neues Museum di Berlino da parte di David Chipperfield dura dodici anni: dal 1997 al 2009. Nel 1997 infatti Chipperfield, insieme a Julian Harrap, vince il bando di concorso nato per dare nuova vita al museo, gravemente danneggiato durante il secondo conflitto mondiale. L’obiettivo era quello di ridare al museo la sua importanza originale sia restaurando le sezioni originali sia aggiungendone di nuove, sempre nel rispetto della struttura originale. Alcune delle parti danneggiate furono lasciate così com’erano, a testimonianza della guerra. Il commento di Chipperfield: «Il nuovo dovrebbe riflettere quel che è stato perso. Senza imitarlo». 

Il Neues Museum di Chipperfield è stato premiato nel 2011 con un European Union Prize for Contemporary Architecture. Il critico Rowan Moore definì il Neues come «eccellentemente progettato e costruito, persino superiore agli standard tedeschi; un luogo dove l’alta qualità si percepisce a ogni passo.»

Lo stile e la filosofia

Gli edifici costruiti da David Chipperfield non possono essere inquadrati in un solo stile architettonico. Molto spesso possano essere definiti in contrapposizione a quelli di architetti dallo stile più eccentrico come Frank Gehry, Zaha Hadid e Santiago Calatrava.

In un’intervista al New York Times del 2005 Chipperfield aveva dichiarato: «Voglio creare edifici che piacciano alla gente pur spingendomi sempre oltre alcuni limiti. Voglio creare qualcosa dall’aspetto familiare, ma diverso. Non mi interessa essere definito un genio.»

In un’intervista del 2004 per Designboom, aveva già dichiarato: «Secondo me, l’unica cosa che mai dovresti fare in architettura è limitare il tuo pensiero a un solo stile, un solo materiale. Devi tenere conto delle circostanze e del contesto in ogni progetto. Non puoi globalizzare l’architettura, devi sempre tenere conto del contesto della città in cui l’edificio andrà ad inserirsi. Per quanto ci definiamo cosmopoliti e contemporanei, vogliamo ancora trovare stili diversi in posti diversi. Quando noi architetti operiamo in una città, dobbiamo tenere conto degli edifici già lì esistenti. Non sono d’accordo con quegli architetti che dicono di avere uno stile internazionale quando costruiscono qualcosa che contrasta la storia e lo stile di una città, non li trovo giustificabili. Sarebbe come dire che non esistono differenze nelle diverse cucine e allora tanto varrebbe buttare tutti gli ingredienti in un frullatore, come se fosse un frullato iper-proteico.»

È lo stesso Rowan Moore a criticare Chipperfield dal Guardian nel 2011, anno in cui analizza tutta la produzione dell’architetto. In particolare Moore attacca Hepworth Gallery che a suo dire somiglia a un bunker e gli edifici di Barcellona, che definisce «prigioni». Non solo critiche, come già detto Moore è anche un estimatore dello stile di Chipperfield, a cui attribuisce il merito di aver aiutato a definire lo stile di alcune città senza sconvolgerle con costruzioni eccentriche: «I suoi lavori sono d’impatto, hanno i giusti angoli, linee rette. Riconosci i suoi lavori dalla solidità, dai materiali messi a nudo».

Chipperfield il professore

David Chipperfield ha insegnato in numerose università europee e statunitensi, tra cui la Staatliche Akademie der Bildenden Künste di Stoccarda dal 1995 al 2001. Ha inoltre insegnato alla Escola Técnica di Barcellona, alla Yale School of Architecture, alla University of the Arts di Londra. 

Chipperfield il designer

Architetto di fama mondiale sì, ma anche designer. Tra i brand per cui ha lavorato spicca Alessi, per la quale ha creato la sedia Piana, il servizio di piatti Tonale e il servizio di posate Santiago. 

La sedia Piana Alessi è una sedia pieghevole e facilmente accatastabile dato che da piegata risulta completamente piatta e può quindi essere riposta in orizzontale. Disponibile in diversi colori, la sedia ha un disegno minimale che si inserisce perfettamente all'interno del contesto concettuale dell'estetica di Chipperfield. I tre componenti di cui è costituita ruotano intorno a un singolo asse e la struttura portante e i relativi meccanismi, accuratamente progettati, sono celati all'interno dei componenti stampati. La finitura opaca e le qualità tattili del polipropilene rendono la sedia robusta e confortevole allo stesso tempo. Nelle intenzioni dell'architetto, Piana è una sedia dai tratti semplici e iconici che presenta caratteristiche facilmente riconoscibili. L'impiego di materiali tecnologici e l'estrema maneggevolezza la rendono versatile nell'utilizzo, idonea agli spazi pubblici o privati, interni oppure esterni; un oggetto di uso quotidiano robusto e confortevole, dalla struttura rigorosa e minimale che tuttavia possiede un linguaggio espressivo proprio.