Architetto a Zurigo e a Berlino, lascia tutto per sistemarsi in Francia. L'architettura, diventando troppo sicura, lascia il posto a un design leggero, temporaneo e senza radici. Per sua figlia, fa dodici cavalli a dondolo. Seguono poi i mobili e l'illuminazione, alcuni sono pubblicati in Germania e in Italia, altri sono venduti nel suo negozio a Bordeaux. Nel suo lavoro emergono due approcci complementari: da un lato uno spirito razionalista che si preoccupa sempre di tipologie e norme, dall'altro uno spirito ribelle liberato dalle convenzioni. Continua a mettere in discussione l'oggetto quotidiano e a migliorarlo: "Dobbiamo trovare la buona domanda. Come se la domanda ben espressa nascondesse già la sua risposta. Mi auguro che un'idea, un concetto o un principio trasformino un semplice oggetto in uno complesso, ricco e sorprendente. È la magia morbida e duratura ... "