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Sedie pieghevoli

Le sedie pieghevoli sono particolarmente utili nelle abitazioni di piccole dimensioni, perché durante il giorno si possono richiudere, senza ingombrare lo spazio. Possono essere utili anche come sedie "jolly" da aggiungere solo all'occorrenza. Il design contemporaneo apprezza in modo particolare questo tipo di sedie, soprattutto per la loro praticità.
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Sedie Pieghevoli: la storia

La sedia è un accessorio con una storia molto antica, risalente già all'epoca dei faraoni egizi, dove il trono e le sedute per i nobili si cominciarono a differenziare dai classici sgabelli bassi, utilizzati dai popolani. Le sedie pieghevoli sono delle varianti delle comuni sedute munite di schienale e braccioli, originatesi molto probabilmente tra le popolazioni nomadi dell'Asia e dell'Europa. Durante i viaggi era molto più semplice trasportare delle sedute che si potessero richiudere in modo semplice. 
L'utilizzo delle sedie pieghevoli ebbe ulteriori sviluppi in epoca romana e anche durante il rinascimento italiano. Nel mondo moderno sicuramente la sedia pieghevole che ha riscosso maggiore successo è quella cosiddetta "regista", con schienale e seduta in tessuto, molto leggera e facile da richiudere. Oggi la variante pieghevole delle sedie è particolarmente apprezzata, in quanto permette di conservare alcune sedute riposte in uno spazio contenuto, come uno sgabuzzino ad esempio, sempre pronte per essere utilizzate all'arrivo di un ospite inaspettato.

Le sedie pieghevoli sono particolarmente utili nelle abitazioni di modeste dimensioni, perché durante il giorno si possono richiudere, senza ingombrare lo spazio al centro della stanza. Il design contemporaneo apprezza in modo particolare questo tipo di sedie, soprattutto per la loro modernità: non sono solo oggetti comodi, ma anche utili. Sono molti infatti i designer che si sono dedicati alla progettazione di sedie richiedibili, alcune delle quali sono tanto riuscite da poter essere nascoste anche dietro una parete, o in uno spazio minuscolo.

Sicuramente, un ampio impulso alla produzione di sedie pieghevoli si ebbe all'inizio dell'epoca industriale, con la diffusione dell'uso di fermarsi nei bar e nei bistrò cittadini. A tal proposito una delle produzioni di maggior successo della fine dell'800 è sicuramente il modello Metal Bistrò, prodotta ancora oggi da Fermob, e copiata in diverse versioni e modelli. Si tratta di una seduta comoda e pratica, un tempo sfruttata dai chioschi parigini: all'apertura del bar era molto semplice allestire piccoli tavoli con sedie nello spazio antistante all'ingresso. Queste sedie furono una sorta di rivoluzione nel campo degli arredi per bar, anche perché, dopo la chiusura, potevano essere ammassate in un angolo del locale, senza occupare spazio in modo eccessivo.
Le sedie pieghevoli della collezione bistro di Fermob sono del tutto identiche alla versione originale, datata 1889; molto simile anche il prodotto proposto da Ethimo, con le sedie Flower. Si tratta di sedie che si richiudono con un solo gesto, costruite avvicinando dei sottili listelli di metallo; anche la struttura è totalmente in metallo, verniciata con particolari resine, che la rendono inattaccabile da parte della ruggine. Le sedie bistro oggi presenti sul mercato differiscono dalle loro sorelle maggiori per una caratteristica peculiare: il colore. Un tempo queste sedute erano prodotte in pochissimi colori, tipicamente il nero, il grigio e il verde bottiglia.

Chi ama questo tipo di complementi d'arredo oggi li può utilizzare anche per un tocco di colore originale, visto che sono disponibili praticamente in tutte le tonalità dell'arcobaleno. Proprio come l'antica versione, sono perfettamente resistenti alla vita all'aperto, ideali quindi per il giardino o il terrazzo. Si possono trovare in commercio anche dei tavoli e dei piani di lavoro costruiti nello stesso materiale e seguendo lo stesso principio: sottili strisce di metallo e struttura pieghevole, un abbinamento perfetto.
Questo tipo di sedute un tempo erano adibite solo all'uso nei locali pubblici, mentre nelle abitazioni si preferivano sedie statiche, anche perché l'abitudine di ricevere ospiti e di occupare le giornate con grandi banchetti era a quasi totale appannaggio dei ceti più ricchi, che potevano godere di abitazioni molto grandi, dove le sedie erano sufficienti per moltissime persone.

Un'altro tipo di sedia pieghevole che ha riscosso enorme successo è stata la sedia cosiddetta regista: nata a fine ottocento, il nome deriva dal fatto che il suo successo è stato massimo soprattutto tra alcuni professionisti, del cinema e della fotografia. In realtà i primi ad utilizzare questo tipo di sedie, con struttura in legno leggero o bambù e seduta in tessuto, furono i pittori, che amavano dipingere all'aria aperta. Questo modello, tanto leggero e compatto, poteva essere sostituito anche da comodi sgabelli richiudibili in tessuto, oggetti perfetti per poter essere trasportati nelle lunghe passeggiate che portavano fino al paesaggio da ritrarre in un quadro memorabile o in uno studio di prova. Insieme con la sedia erano tante le cose da trasportare: cavalletto, pennelli, colori, solventi, tele di diverse misure. Il fatto che la seduta fosse compattabile era un obbligo.


La sedia da regista passò poi al mondo del cinema; anche in questo caso fu la praticità a rendere tale sedia tanto utilizzata. Del resto le scene cinematografiche comportano lo spostamento di una lunga serie di persone e oggetti; non c'è niente di più comodo delle sedie pieghevoli, in queste occasioni.
Tali sedie sono ancora oggi prodotte, in tante diverse varianti, come ad esempio la collezione Dune di Fermob. Oggi le versioni di sedie regista disponibili sono numerosissime, alcune ancora dotate di braccioli, altre che ne sono invece prive, come proprio i modelli Dune. La maggior parte delle sedie regista ha struttura in legno, anche se le esigenze moderne propongono un cambiamento anche in questo ambito: metallo, materiale plastico, alluminio. Le nuove sedie da regista hanno anche seduta e schienale in tessuti ultra tecnologici, che rispondono egregiamente al problema più tipico di questo tipo di mobile: il cotone cerato, utilizzato un tempo, tende a rovinarsi e a deperire nell'arco degli anni, necessitando di essere sostituito periodicamente. Le sedie Dune di Fermob utilizzano invece materiale sintetico, disponibile in tantissimi colori diversi, resistente alle intemperie e alla luce solare diretta.

 

Si pulisce facilmente con un panno umido e può sopportare un utilizzo continuo, senza rovinarsi minimamente.
Un altro classico modello di sedie pieghevoli è quello in legno, con seduta e schienale in listelli sottili, che si richiudono formando un unico pannello. Folding Air-Chair di Magis, progettata da Jasper Morrison, o anche la sedia Enjoy di Pedrali si ispirano chiaramente a questi prodotti tradizionali, ma con un guizzo di originalità che rende i prodotti ancora più interessanti. Questi modelli si ispirano alla classica sedia Preston, prodotta a partire dall'inizio del '900, in genere utilizzata per li spazi all'aperto, generalmente in legno resistente all'umidità ed alle intemperie. 
Un tempo per produrre questi complementi si prediligevano il teak o altri legni molto duri e con mori finissimi, in modo da poterli lasciare all'aperto per tutto l'arco dell'anno, senza la necessità di rivestirli con resine protettive. Il legno veniva semplicemente trattato con cera d'api o olio di lino: due prodotti ideali per evitare che l'umidità penetrasse nel materiale, causandone il deterioramento. Questi modelli classici si immaginano vicino ad un bel tavolo in una zona ombreggiata del giardino, magari nei pressi di un campo da tennis, e muniti di comodi cuscini, che ne ammorbidivano la seduta.

La sedia da regista oggi 

La versione moderna di queste sedie è in genere molto più originale e divertente. La prima variazione sul tema, che si nota anche da lontano, è sicuramente il colore: le sedie per il giardino contemporaneo sono colorate, di rosso, di nero, di bianco, e in mille altre possibilità cromatiche. Inoltre si diversificano dalle antenate per il materiale: oggi al legno si preferisce spesso la resina plastica, magari caricata con della fibra di vetro, in modo da renderla molto più resistente e durevole. 
La plastica ha il pregio di essere più leggera rispetto al legno e anche di durare nel tempo senza bisogno di alcun tipo di manutenzione, salvo forse la pulizia. La sedia Enjoy di Pedrali si ispira già ai modelli più eleganti di sedia pieghevole in legno, con seduta e schienale totalmente pieni, e con la classica maniglia posta nella parte alta del poggia schiena, perfetta per spostare il complemento d'arredo, ma anche per una salda presa durante la chiusura.


Una versione ancora più estrema di rivisitazione della classica sedia in legno richiudibile è sicuramente il modello Fläpps di Ambivalenz. La sedia chiusa è una semplice tavola in legno, decorata con stampe di varia tipologia e gusto; già così la si può utilizzare come complemento d'arredo, in quanto sembra un quadro, da posizionare contro una parete, in bella vista. Un meccanismo in acciaio permette di aprire la tavola di compensato di betulla, per dare vita ad una comoda seduta, con le gambe totalmente integrate, particolarmente curiosa e piacevole alla vista. Ambivalenz ha stravolto il concetto di sedia pieghevole, questo oggetto infatti risponde perfettamente alle necessità di una seduta compattabile, infatti diviene una lastra di pochi centimetri di spessore, che si può comodamente posizionare dietro una porta, o impilare con altri oggetti simili.

La rivoluzione sta nel fatto che Fläpps richiusa non va nascosta, ma mostrata come se fosse un'opera d'arte. Contrariamente ai modelli cui si ispira, pensati per il terrazzo o per il giardino, Fläpps è una sedia da interni, perfetta anche vicino ad un prestigioso tavolo di design per un soggiorno elegante e originale.
Un altro classico delle sedie pieghevoli moderne è la versione che nasce negli anni '60 del '900, con struttura in tubolare di metallo e seduta e schienale in materiale plastico. Le versioni oggi disponibili sul mercato sono numerosissime e sicuramente si ispirano, anche in questo caso, alle sedie da giardino in legno, modificandone però sia il materiale di produzione, sia le linee. 


Le versioni più moderne hanno un design arrotondato e gradevole, e spesso sedute imbottite, o ingentilite da decorazioni di varia tipologia. Un esempio molto interessante è la sedia Pantone di Seletti, in tubolare di acciaio verniciato, con seduta in PVC imbottito, particolarmente comoda. Queste sedie sono disponibili in innumerevoli colori, derivati dallo standard definito appunto da Pantone. Molto spiritose, si richiudono con grande facilità, e sono semplici da spostare, pur essendo molto robuste e solide mantengono una certa leggerezza. Questo modello di sedia è pensato per un utilizzo versatile, si avvicinano senza problemi ad un tavolo da interno come ad uno da esterno; in particolare le sedie di Seletti sono progettate per un utilizzo all'interno della casa, ma non è difficile trovare dei modelli che seguono gli stessi canoni di gusto perfettamente adatti anche per una cena all'aperto.


A partire dalle prime sedie in metallo della fine dell'800, per arrivare fino alle moderne sedute richiudibili in resina plastica, le sedie pieghevoli hanno fatto moltissima strada; seguendo una panoramica dei modelli più famosi si ripercorre anche la storia del design moderno e dei materiali. Le prime sedie bistro erano pesanti e non del tutto comode, pensate esclusivamente per rispondere ad una necessità impellente: mettere a sedere molte persone con poco spazio a disposizione e richiudere tutti i mobili alla chiusura dell'esercizio commerciale.
La versione moderna di queste sedie, seppur in metallo, ricorda le antiche sorelle solo per le forme, perché i materiali, pur essendosi mantenuti quasi uguali, hanno subito un'evoluzione vistosa. Il metallo è più leggero, grazie alle nuove leghe, più duttili e meglio assottigliabili; le vernici, grazie all'avvento dei solventi sintetici, hanno fatto passi da gigante. Oggi queste sedie sono verniciate con prodotti atossici, senza piombo o altri metalli pesanti al loro interno; resistono all'attacco da parte dei raggi solari diretti, del gelo o anche della ruggine, antica nemica dei manufatti in metallo.
Anche per quanto riguarda gli altri modelli la strada fata è molta, si pensi anche alla classica sedia da regista, trasformata in una pratica seduta, solida e leggera, perfetta anche per il tavolo del soggiorno, disponibile in tantissimi colori. Se si pensa all'archetipo della sedia da regista, o a quella storica, utilizzata da Federico Fellini, anche in questo caso il divario tra l'oggetto contemporaneo e il suo predecessore è molto ampio.


Nonostante le enormi differenze, di materiali e di metodi di produzione, le sedie pieghevoli riscuotono ancora oggi ampi successi. Anzi, proprio ai giorni nostri questi prodotti mostrano la loro totale modernità. Un tempo le sedie pieghevoli erano utilizzate solo in alcuni ambiti; nelle abitazioni difficilmente trovavano posto, salvo forse per i mobili da giardino. Il fatto di poterli compattare era dovuto essenzialmente all'esigenza di dover riporre ogni complemento d'arredo in una zona riparata durante i mesi invernali, per preservarli dal mal tempo. 
Oggi il successo delle sedie pieghevoli è dovuto a tutt'altra esigenza: molto spesso le nostre abitazioni hanno dimensioni contenute, che non lasciano spazio ad una seduta aggiuntiva, per un ospite inatteso o in occasione di una festa o di una cena a buffet. Che sia all'aperto o in casa, tutti hanno qualche sedia che si può richiudere, perché sono mobili pratici e comodi da utilizzare, perfetti per il giorno in cui si invitano i colleghi a cena, o si riuniscono tutti i parenti. Occasioni speciali, in cui attorno al tavolo si riuniscono 10 persone, invece delle solite 3 o 4. 


Da questo punto di vista le sedute richiudibili devono assolvere ad alcuni compiti essenziali: si devono poter chiudere con facilità, devono essere leggere e trasportabili senza fare troppa fatica, devono occupare pochissimo spazio. I modelli proposti dalle aziende che producono questo tipo di complementi d'arredo sicuramente rispondono a tutte queste esigenze, con in più la possibilità di abbinarle anche agli altri arredi della casa. Ciò che più si nota delle sedute oggi disponibili, come ad esempio Bistro di Fermob, o Pantone di Seletti, è l'ampia scelta per quanto riguarda le colorazioni: volendo si può trovare una sedia per ogni colore dell'arcobaleno, donando di un tocco piacevole e scherzoso qualsiasi angolo della casa o del giardino. 
Negli ultimi anni si sta facendo sempre più avanti anche un'altra esigenza: l'eco compatibilità. Per questo motivo le sedie di oggi sono spesso totalmente riciclabili, in modo da evitare che divengano un peso per l'ambiente. Le ditte produttrici hanno laboratori che si allontanano molto dalle antiche botteghe artigiane, pur mantenendone alcune peculiarità, che riguardano fondamentalmente la qualità e la solidità dei prodotti che costruiscono quotidianamente.
Le aziende che propongono sedie pieghevoli si rifanno ai modelli del passato, cercando di seguire una certa evoluzione, che porta ad una maggiore praticità di utilizzo. Prodotti come Fläpps di Ambivalenz sono quasi dei manifesti della visione del design contemporaneo: un oggetto svolge le sue funzioni, ma non solo, si allarga anche in altri ambiti, in una continua contaminazione con tra l'arte e la tecnologia.