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Come probabilmente tutti sappiamo, fin dall'antichità l'essere umano ha sempre avuto la necessità di doversi costruire degli utensili per interagire con l'ambiente che lo circondava, non solo per proteggersi ma anche per procacciarsi il cibo. In particolar modo creava da sé ciò che gli occorreva per la caccia, per la pesca e per tutto ciò che gli potesse garantire la sopravvivenza. In breve, ha sempre fatto parte del nostro corredo genetico l'attitudine a immaginare e costruire artefatti. Artefatti che, grazie al nostro ingegno e alla nostra creatività, ci permettessero sia di esprimerci creativamente (pensiamo ai graffiti sulle pareti delle caverne) sia di interfacciarci nel modo più adeguato possibile con il mondo esterno.
Nello stesso tempo, l'essere umano ha da sempre manifestato anche un'altra tendenza innata, comune anche agli altri mammiferi, ovvero la propensione al gioco, all'attività ricreativa del giocare. Di conseguenza, si è industriato fin dalla notte dei tempi a ricreare degli oggetti atti a questo scopo. I materiali con cui venivano costruiti i primitivi giocattoli erano inizialmente la pietra e il legno e rappresentavano miniature, come delle rudimentali bamboline e piccoli attrezzi. L'importanza di quest'attività, nella sua accezione formativa già per i nostri progenitori, è rafforzata dalla sua antica genesi storica. Oltretutto, come già accennato poco fa, possiamo notare un riscontro anche biologico di quest'attività, confrontandoci con altri mammiferi. Infatti, si tratta di un tratto particolare che abbiamo in comune anche con altre specie. Anche i cuccioli di altre specie animali, fin dalla più tenera età, nel gioco imparano a stimolare le proprie capacità cognitive e a migliorare le proprie abilità pratiche. Pensiamo ai gatti per esempio, che giocando con il gomitolo si allenano a cacciare, perfezionando attenzione e agilità. Invece noi come miglioriamo le nostre abilità?
Come abbiamo visto, è dal principio della storia che ci serviamo dell'uso di particolari oggetti per sviluppare la nostra fantasia e il nostro rapporto con il mondo. I giocattoli canonici e più classici, inseriti negli scenari dell'immaginazione, sono stati da sempre bambole o soldatini, solo per citare alcuni degli evergreen. Cucine finte con cui simulare la preparazione di gustosi manicaretti, una ricchezza spropositata di scenari immaginari, in cui mettere alla prova le nostre abilità di pensiero e di socializzazione. La qualità dei materiali impiegati si è evoluta sempre più, migliorando via via attraverso i secoli; finte armi di legno, modellini di terracotta, bambole di pezza, soldatini, trottole e tantissimi altri pezzi come questi hanno visto una serie di trasformazioni dal modello più rudimentale a quello più accessoriato e multifunzionale.
Inizialmente si trattava di oggetti talvolta molto semplici, essenziali nel design come nelle funzionalità, ma certamente complementari alla capacità immaginativa dei loro piccoli utilizzatori finali. L'idea di base era comunque quella di far interagire tra loro i bambini, oppure di mettere il bambino in condizione di dover risolvere un problema. Pensiamo ai diversi tipi di rompicapo, o anche soltanto ai giochi che prevedono una scelta da parte del piccolo. Ma, per avere un'idea più precisa di quali potessero essere i balocchi preferiti nell'infanzia del passato, o anche solamente per pura curiosità sull'argomento, ci sarebbero da indicare alcuni musei a tema. Uno di questi è il museo del giocattolo e del bambino che si trova a Cormano in Lombardia.
Nel museo ritroveremo oggetti e testimonianze, che sono come delle istantanee che fotografano un pezzo di storia, una porzione di un tempo in continuo divenire, così com'è il progresso tecnologico al vertice creativo della produzione ludica industriale, che si è poi affermata sul mercato. Naturalmente, con lo scorrere dei decenni la complessità di giochi e giocattoli per bambini è cresciuta, così si è passati dalla semplice bambolina in legno al carrettino usato come mezzo di trasporto; e dal bastone immaginato come un cavalluccio ai puzzle. La varietà dei diversi giochi, e come questi si sono evoluti nel corso della storia, ci raccontano da una parte i mutamenti sociali che si sono verificati in una precisa epoca storica; ma ci forniscono anche informazioni riguardo l'influenza che il progresso tecnologico ha avuto sullo sviluppo intellettivo dei bambini. Siamo tutti il prodotto della società in cui viviamo, ma ne siamo anche artefici per quanto riguarda alcune delle scelte che decidiamo di compiere.
Per esempio, se diamo uno sguardo più da vicino al momento in cui viviamo, possiamo scorgere come certi comportamenti ormai quasi automatici, possano divenire delle controindicazioni che possiamo limitare. Quanti effetti positivi ha avuto la rivoluzione digitale sulla nostra società? Innumerevoli, ma in questo caso consideriamo anche in che modo questa ha impattato sul modo di giocare dei nostri figli.
La maggiore possibilità estesa a una fetta sempre più consistente della popolazione di accedere al web ha consentito una diffusione massiva di tablet e smartphone anche tra i più piccoli. In che modo ciò può influenzare il divertimento dei bambini? Guardiamo il rovescio della medaglia: se da una parte siamo sicuri che siano aumentate alcune possibilità dal punto di vista dell'intrattenimento per i bambini, dall'altra parte riconosciamo anche come la pervasività dei vari dispositivi portatili dà il fianco a atteggiamenti non del tutto positivi. Schermi di ogni dimensione, dai telefoni smartphone al tablet, non sempre ma qualche volta quasi invadono i nostri spazi senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Questo capita agli adulti per primi, basta pensare a quando ci riuniamo per cena con i nostri cari, oppure andiamo al pub con gli amici, e magari mentre aspettiamo di ordinare, vogliamo consultare le ultime notizie in giro sul web. Quante volte ci soffermiamo per un attimo a controllare i vari feed su Facebook, solo un "attimo" che poi diventa mezz'ora? Ed ecco che ci isoliamo dal momento presente. Nulla di grave ma è comunque tempo che potremmo spendere in cento modi diversi.
Molte volte, incorriamo nella stessa condotta anche con i bambini, soprattutto quando siamo fuori oppure siamo indaffarati con qualcosa di importante.
Inconsapevolmente, infatti, ricorriamo spesso a questi strumenti magici, questi totem ipnotici che, immediatamente, con una canzoncina, un videoclip, oppure un giochino pieno di immagini colorate e suoni con simpatici e allegri motivetti tengono buoni i bambini.
Si tratta di potenti diversivi cui ricorrere in alcuni casi, per esempio se il piccolo fa i capricci, oppure semplicemente per distrarlo un po', ma a che prezzo? Se escludiamo l'uso e la fruizione di programmi o applicazioni divertenti ma anche educative, oppure se facciamo eccezione per la maggiore propensione a leggere e-book o riviste per bambini, allora diciamo che sarebbe meglio scoraggiare questa pratica così comune. Infatti, secondo alcuni ricercatori della scuola di medicina dell'università di Boston, il continuo utilizzo del tablet o la visione dello schermo del cellulare per calmare un capriccio, nuoce alla capacità del bambino di auto-controllare le proprie emozioni. La capacità di auto regolamentarsi in momenti di crisi o di noia viene forgiata in modo autonomo dal cervello, ed è importante permettere questo tipo di "allenamento", anche se la prima soluzione può sembrarci la più efficace sul momento. Pensiamo un po' allo stretching muscolare, l'allungamento dei muscoli tesi deve avvenire in modo graduale per essere davvero benefico e portare dei buoni risultati a lungo termine.
Sì, come metodo per distrarre funziona, ma proprio prendendo spunto da questa ricerca, possiamo meditare una riflessione su cosa voglia dire veramente "distrarsi". In genere, pensiamo alla distrazione come a un qualcosa che ci debba portare altrove con l'attenzione, il senso etimologico di questa parola è infatti distrahĕre, cioè tirare qua e là, "separare", allontanarsi in qualche modo dalla realtà o dal momento che si sta vivendo.
A lungo andare, la cosa potrebbe essere più dannosa che benefica, perché una distrazione passiva tende a "coprire" e mascherare le emozioni, non a gestirle nel modo corretto.
Alla luce di questo, hobby e passatempi, così come i giochi dei più piccini, dovrebbero essere una forma di distrazione attiva, in modo da permettere, oltre a un sano svago, anche il miglioramento del proprio equilibrio emozionale, oltreché l'aumento della perspicacia e del problem solving. Proprio a proposito della capacità di risolvere i problemi, ricordate il cubo di Rubik? Il famosissimo rompicapo di origine ungherese, premiato nel 1980 come gioco dell'anno per l'annuale manifestazione tedesca, è un ottimo esempio di gioco che potenzia la capacità di problem solving. Ci sono molte positive argomentazioni a sostegno di un ritorno al gioco nella sua accezione più genuina e tradizionale.
E allora, visto che crescono così in fretta, possiamo approfittarne e, anziché ricorrere sempre alle luci blu dei nostri schermi come unica risorsa d'emergenza per tranquillizzare i piccoli, possiamo educarli in modo preventivo a essere più quieti in modo, per così dire, autonomo. Ovviamente non significa che smetteranno di punto in bianco di fare capricci, ma potranno trarre maggiore svago da occupazioni più ricche e, per così dire, nutrienti per lo spirito. Noi possiamo fare la differenza, aiutiamoli a divertirsi davvero in modi sempre diversi, in modo attivo e partecipe, sfruttando tante fantastiche idee per favorire uno svago che non si riduca a un mero diversivo, ma che sia qualcosa in più.
Riempiamo le loro camerette di giocattoli e giochi interattivi, che possano spronare il loro intelletto, agendo in modo positivo anche sull'espressione delle proprie emozioni. Dopo essersi divertiti, magari avendo appreso anche nuove nozioni, potremo insegnare proprio noi ai bambini come riporre i loro giochi preferiti nei contenitori appositi, in modo da mantenere ordine e pulizia. Passiamo in rassegna dunque quali sono le principali possibilità disponibili oggi nel mondo dei giochi per bambini, quali sono le categorie di prodotti più diffuse e verso quali giochi possiamo indirizzarci per ispirare i nostri bambini e renderli nello stesso tempo più tranquilli e sereni. I puzzle, com'è noto, sono dei giochi interattivi che allenano la fantasia e la pazienza, in cui bisogna incastrare dei pezzi di cartone di dimensioni variabili tra di loro per completare un'immagine. Inventato da un incisore e cartografo londinese, il soggetto del puzzle era inizialmente dipinto a mano su legno, che veniva poi ritagliato nelle varie forme con una fustellatrice. Oggi il supporto è il cartone, su cui viene incollata l'immagine da ricomporre. La forma tradizionale in genere è quella rettangolare, ma esistono anche puzzle dalle forme più imprevedibili, come ad esempio tondeggianti, molto simpatiche.
Sperimentazioni e forme sorprendenti non finiscono qui: esistono anche puzzle che si sviluppano in verticale, seguendo sempre la classica forma rettangolare ma che, invece del tradizionale design "a finestra", corre in altezza allungandosi verso l'alto. Altri invece seguono la stessa direzione, nel senso di stravolgimento delle forme, e magari hanno come soggetto dei treni che sferragliano a tutta birra su una linea che si allunga in senso orizzontale. Altri ancora raffigurano alcuni monumenti famosi delle grandi capitali del mondo, un valore aggiunto considerando che apportano anche conoscenze geografiche. Oppure esistono dei puzzle con stampato sopra soltanto il disegno, senza colore, che poi potranno colorare o ridipingere i bambini stessi. I soggetti più comuni per questi giochi sono perlopiù animali o buffi e allegri personaggi fantastici, che animano la fantasia dei nostri piccoli, aguzzandone nel contempo l'ingegno e il senso del ragionamento. Il bello dei puzzle è che possono essere giocati da soli oppure in gruppo. E poi, una volta terminati, magari insieme a qualche amichetto o a tutta la famiglia, può essere bello appendere al muro questi piccoli capolavori, per dare un'impronta allegra e personale al proprio angolo dei giochi oppure alla propria stanzetta.
E che dire delle lavagnette da disegno? Chi non ne ha avuta almeno una da bambino? Ebbene sì, parlo proprio di quelle classiche in ardesia, non quelle magnetiche. Una bella lavagna cancellabile è un'idea ulteriore per favorire il gioco e la creatività. E anche qui la fantasia e l'originalità nel design possono fare la differenza, infatti ne esistono di svariati tipi, da quelle da appendere al muro a quelle da terra con ripiani per appoggiare i gessetti e il cassino.
L'offerta del mercato è ricca di proposte per tutti i gusti più diversi; ai design più classici si affiancano quindi quelli più moderni, che giocando con le forme e i materiali, dànno l'illusione di essere qualcosa di diverso: infatti, alcune lavagne replicano la forma dei device digitali più usati dagli adulti, come tablet, smartphone e pc portatili. Praticamente, il "gioco" è nella commistione di significati: si tratta di lavagne per disegnare, realizzate in vari formati, che richiamano esteticamente il concetto dei dispositivi mobili.
In questo modo, classico e moderno si fondono in un giocattolo dal sapore tradizionale, ma che ricorda attraverso l'illusione delle apparenze qualcos'altro. Un modo divertente per prolungare ancora un po quell'infanzia che ormai sembra assottigliare sempre di più i suoi contorni. Come non menzionare poi i vari pupazzi, come una compagnia allegra, magari dei colorati e simpatici amigurumi, che sono una sorta di pupazzi molto carini lavorati all'uncinetto. Questi giocattoli sono sempre esistiti e trasmettono un senso di gioia e di allegria, oltre che di calore: cuscini a forma di balena, di gufo o di polipo, dai mille colori brillanti tengono compagnia molto meglio di uno schermo blu, e in più conferiscono un tocco decorativo. Cosa dire poi delle costruzioni, tanti mattoncini colorati per imparare a distinguere forme e colori, e a costruire sempre cose nuove. Oppure la plastilina, o le varie paste modellabili con cui i piccoli possono esprimere creatività e fantasia, divertendosi a modellare attraverso le mani o con l'aiuto delle formine tutto ciò che desiderano.
Alla fine, dopo tanto divertimento non rimane più molto ordine in giro per la stanza. Se stai immaginando un mare di giochi sparsi in giro, in cui alla fine non ritrovi più nemmeno i calzini, immagina di nuovo. Organizzare nel modo migliore l'ambiente in cui i bimbi giocano è il modo migliore affinché si divertano appieno, sentendosi sicuri e davvero liberi di spaziare con la fantasia. Anche in questo caso, le proposte sono davvero infinite, puoi scegliere i contenitori per giocattoli che preferisci, avendo come riferimento una vastissima gamma di opzioni diverse. L'importante è accertarsi che i materiali siano sicuri, a prova di bambino e facili da pulire. Esistono contenitori dalle forme più strabilianti e divertenti, oltre che dai colori brillantissimi. I contenitori possono avere la forma di cestini o di pouf, dalle dimensioni più o meno contenute, oppure dei sistemi a tasche da organizzare accanto al letto, in modo pratico e divertente. Meglio se in cotone e lavabili, questi portaoggetti possono essere anche fissati al muro, magari ad altezza di bambino.
Alcune soluzioni più insolite, ma anche più spiritose sono rappresentate da finte carriole, che possono contenere tutti i giocattoli più ingombranti. Per quelli dalle dimensioni minori vanno bene anche i contenitori con diversi scompartimenti, realizzati sempre in stoffa, magari con stampe allegre e colorate. Ma anche simpatici bauli, in modo che in base alle possibilità di spazio e alla resistenza dei materiali, potremo riempire i nostri contenitori, per mantenere l'ambiente di gioco dei nostri figli sempre in ordine. La funzione dei contenitori non è solo quella di contenere e raccogliere: possono contribuire a creare un'atmosfera allegra e ispirata, sono un po' come cassette degli attrezzi, gli attrezzi della fantasia e della crescita e se sono colorati, divertenti e spiritosi, sarà un piacere riporre gli attrezzi una volta esaurite le energie. Energie preziose, che possono essere impiegate costruendo pian piano piccoli pezzetti di sé.
Alla fine tutti i loro giochi, come abbiamo visto, assolvono ad almeno due importanti funzioni: l'intrattenimento e il nutrimento emotivo e intellettivo dei nostri bambini. Non lasciamoci sfuggire l'opportunità di contribuire al meglio alla loro crescita.